A Genova le novità Erasmus del 2020 per l’Università

Elena Maddalena Infoday, Università

Oggi e domani l’Università di Genova ospita l’evento nazionale Erasmus dedicato alla presentazione delle opportunità offerte dal Programma Erasmus+ per il 2020 nel settore Istruzione Superiore. L’iniziativa è organizzata dall’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire con la collaborazione dell’Ateneo genovese e vede la partecipazione di oltre 250 Istituti universitari, di rappresentanti della Commissione europea, del Ministero dell’Istruzione e delle istituzioni del territorio. Obiettivo dell’incontro è approfondire gli aspetti legati alla call recentemente pubblicata dalla Commissione europea per la presentazione delle proposte nell’ambito del Programma Erasmus+.

La Call europea prevede un incremento di budget del 12% rispetto al 2019, per un totale di oltre 3 miliardi di investimenti in Europa su tutte le azioni del Programma. Per il settore dell’Istruzione superiore italiano sono previsti nel 2020 circa 120 milioni di euro per realizzare attività di mobilità degli studenti e dello staff in Europa e in altri paesi extraeuropei, oltre alla costruzione di partenariati strategici per l’innovazione. Tra le novità previste, una seconda fase pilota per l’iniziativa dedicata alle Università europee e il rilancio delle mobilità da e verso l’Africa a seguito dell’Alleanza Africa-Europa che intende creare 35.000 opportunità.

«L’evento di Genova – dichiara Flaminio Galli, Direttore dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire – rappresenta un appuntamento importante di informazione sul Programma Erasmus e di condivisione con gli Atenei e gli istituti di istruzione superiore. I risultati in continua crescita del nostro Paese in tema di mobilità internazionale sono frutto della sempre maggiore collaborazione con le Università italiane. Il 2020 chiude un settennale pieno di successi per l’Italia e ci traghetta verso un futuro che offrirà strumenti ancora più innovativi e inclusivi per rafforzare l’identità europea. L’incremento degli investimenti della Commissione nell’istruzione garantirà più inclusione e opportunità di formazione per i nostri studenti».

Il Magnifico Rettore dell’Università di Genova, Paolo Comanducci, felice di ospitare questo evento, afferma: «L’Università di Genova ha aderito con entusiasmo e convinzione al Programma Erasmus ai suoi albori, oltre trent’anni fa. L’impatto del Programma all’interno dell’Unione è sotto gli occhi di tutti, ora dobbiamo riflettere sul futuro, su come estendere e adattare certi schemi di collaborazione, condivisione e mobilità al resto del mondo, su come renderlo strumento globale di internazionalizzazione. Sono fiducioso che l’Infoday genovese, legato alla Call che chiude il settennato 2014-2020, possa rappresentare un ponte verso questo futuro».

Nell’ambito della Call 2020 gli Istituti di istruzione superiore potranno essere sperimentare nuove forme di internazionalizzazione grazie al progetto Erasmus+ Virtual Exchange, per preparare il terreno al futuro Programma 2021-2027.

La cooperazione europea continuerà ad avere un ruolo di primo piano attraverso i partenariati strategici, per i quali si conferma l’aumento di budget, e il cui importo complessivo ammonterà a 9.085.011,00 euro. Tra le nuove priorità del 2020, si segnalano le sfide poste dai cambiamenti climatici, la partecipazione attiva alla vita democratica dell’Unione e il supporto allo sviluppo della European Student Card, iniziativa chiave per la realizzazione dello Spazio Europeo dell’Istruzione.

A livello extraeuropeo, si sottolinea l’importanza dell’azione Capacity Building for Higher Education, cioè delle partnership multilaterali tra Paesi che fanno parte del Programma e Paesi fuori l’Europa gestite a livello centralizzato dall’Agenzia Esecutiva, europea nell’ottica di un contributo europeo al processo di internazionalizzazione e modernizzazione dei sistemi di istruzione superiore dei Paesi Terzi.

L’International Credit Mobility è una tra le principali azioni a livello extraeuropeo. Nella call 2020 all’Italia è assegnato un budget di circa 18 milioni e mezzo di euro, che verrà ripartito tra gli istituti italiani che saranno selezionati per inviare ed accogliere mobilità di studenti e staff da Paesi del resto del mondo.

Le European Universities sono un’altra azione prioritaria avviata dalla Commissione in risposta alle conclusioni del Consiglio del dicembre 2017. L’Italia è presente con 12 Atenei nelle 17 reti di Università approvate nel 2019. Obiettivo di questa iniziativa è rilanciare la competitività internazionale delle università in Europa, rafforzando in modo significativo la collaborazione tra studenti, accademici e ricercatori per la creazione di sistemi nuovi e competitivi.

DATI SULLA MOBILITÀ – SETTORE UNIVERSITÀ

Dal 1987 ad oggi, più di 500 mila studenti italiani hanno viaggiato in Europa con il Programma Erasmus. Nel 2019/2020, sono 262 gli istituti di istruzione superiore italiani coinvolti nella mobilità Erasmus+: Atenei, Istituti dell’alta formazione artistica musicale, Scuole Superiori per Mediatori Linguistici, Istituti Tecnici Superiori e le organizzazioni a guida di consorzi.

In questa annualità state finanziate 47.117 borse di mobilità Erasmus tra studenti e staff, un dato che segna un +17,2% rispetto allo scorso anno accademico. Sempre quest’anno, il budget a disposizione per sostenere in Italia questo tipo di mobilità è di oltre 89 milioni di euro.

Il dato relativo all’accoglienza fa riferimento al 2017/2018 ed evidenzia come siano quasi 27.000 i giovani europei che hanno scelto l’Italia per un’esperienza Erasmus. Tra le principali motivazioni emergono gli aspetti linguistici e culturali, oltre all’offerta formativa dei nostri Atenei, ponendo l’Italia si per il secondo anno consecutivo al quarto posto in Europa (dopo Spagna, Germania e Francia) per numero di studenti ospitati per attività di studio.

L’IDENTIKIT DELLO STUDENTE ERASMUS

Lo studente Erasmus ha un’età media di 23 anni, che diventano 25 per un tirocinante. Nel 59% dei casi è una studentessa, valore che sale al 63% quando lo scopo della mobilità è uno stage in azienda. Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo sono i Paesi con i quali si effettuano più scambi per studio, con una permanenza media di 6 mesi; gli studenti che svolgono tirocini in media restano 3 mesi e mezzo. Per quanto riguarda gli studenti in arrivo, i principali paesi di provenienza sono Spagna, Francia, Germania, Polonia e Turchia.

Tra gli atenei più attivi, l’Alma Mater Studiorum di Bologna incrementa ulteriormente il numero delle mobilità che la posizionano al primo posto in Italia con 2.808 studenti partiti nel 2017/2018; seguono l’Università degli Studi di Padova e la Sapienza Università di Roma con, rispettivamente, 1.879 e 1.536 studenti. A seguire, l’Università degli Studi di Torino, l’Università degli Studi di Milano, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università degli Studi di Firenze, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Palermo e l’Università Ca’ Foscari.