FAQ sulla Brexit in Erasmus+: un po’ di chiarezza

Alessia Ricci -

 

Il 30 gennaio 2019 la Commissione europea ha proposto una serie di misure per evitare l’interruzione delle attività di mobilità degli studenti del programma Erasmus+ che coinvolgono il Regno Unito nel caso in cui il paese lasci l’UE senza un accordo.

Per ulteriori informazioni e link ai relativi testi giuridici, riportiamo le seguenti domande e risposte:

A chi è rivolta la proposta della Commissione?
La proposta del regolamento di emergenza Erasmus+ interessa la “mobilità per l’apprendimento” definita nel regolamento Erasmus+, vale a dire:

  • la mobilità degli studenti a tutti i livelli dell’istruzione superiore e degli studenti, apprendisti e alunni nell’istruzione e formazione professionale
  • la mobilità dei giovani che svolgono attività di apprendimento non convenzionale e informale, nonché attività di volontariato
  • la mobilità del personale nel settore dell’istruzione e della formazione
  • la mobilità delle persone attive nell’animazione socioeducativa o nelle organizzazioni giovanili e degli educatori.

Cosa garantisce il regolamento di emergenza?
Il regolamento garantisce che le persone che si trovano all’estero per una mobilità finanziata da Erasmus+ il giorno in cui il Regno Unito lascia l’Unione europea non vedranno interrotto il loro periodo di mobilità. Ciò vale, ad esempio, per uno studente universitario francese che si trova a Londra per una mobilità Erasmus+, ma anche per uno studente britannico che partecipa a un tirocinio Erasmus+ di formazione professionale a Budapest.

Per quanto tempo varranno queste misure?
Queste misure si applicheranno fino al completamento di tutte le attività di mobilità Erasmus+ iniziate prima del 30 marzo 2019, tenendo conto che tali attività possono avere una durata massima di 12 mesi.

Valgono solo per gli Stati membri?
Le misure si applicano a tutti i paesi che partecipano al programma Erasmus+, vale a dire gli Stati membri dell’UE, più il Liechtenstein, la Norvegia, l’Islanda, la Turchia, l’ex Repubblica iugoslava di Macedonia, la Serbia e il Regno Unito.

Che cosa succede agli studenti del Regno Unito che stanno facendo uno scambio Erasmus+ al di fuori dei paesi partecipanti al programma?
Tutte le attività di mobilità Erasmus+ in corso, comprese le attività internazionali iniziate prima del 30 marzo 2019, rientreranno nelle misure di emergenza.

Cosa succede ai partecipanti a Erasmus+ di altri paesi che il 29 marzo si trovano nel Regno Unito per uno scambio?
Tutti gli scambi iniziati prima del 30 marzo 2019 rientreranno nelle misure di emergenza.

In che modo i cittadini interessati saranno informati su quanto accadrà dopo il 29 marzo?
Attraverso i rispettivi sportelli nazionali Erasmus+: le agenzie nazionali Erasmus+ che si trovano in ogni paese partecipante al programma Erasmus+.

Cosa succede a coloro che inizieranno la loro mobilità dopo il 30 marzo 2019? Sono tutelati?
La proposta di regolamento specifico per Erasmus+ intende evitare l’impatto negativo che l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea senza un accordo avrebbe sui cittadini che si trovano all’estero. Si tratta di una soluzione immediata a un problema contingente. Il regolamento non si applica pertanto alle attività di mobilità che iniziano dopo la data dell’uscita del Regno Unito dall’UE.
Allo stesso tempo la Commissione ha proposto un regolamento di emergenza trasversale (regolamento sulle misure riguardanti l’esecuzione e il finanziamento del bilancio generale dell’Unione nel 2019 in relazione al recesso del Regno Unito dall’Unione). Tale proposta riguarderà gli scambi che avranno inizio dopo il 30 marzo, a determinate condizioni specifiche e in modo più restrittivo.

Chi pagherà per questa misura? Quanto costerà?
Il contributo dell’Unione alle attività di mobilità in corso contemplate dalla proposta era già previsto nel bilancio generale dell’UE.

Cosa succede all’agenzia nazionale del Regno Unito il 30 marzo?
In base alla proposta, l’agenzia nazionale del Regno Unito si occuperà delle iniziative di mobilità iniziate prima del 30 marzo.
Non siamo in grado di fare ulteriori ipotesi sul destino dell’agenzia nazionale del Regno Unito.

Il 30 marzo le università del Regno Unito perderanno la titolarità della carta Erasmus per l’istruzione superiore?
Secondo la proposta, la carta Erasmus per l’istruzione superiore si applicherà alle università del Regno Unito fino alla conclusione delle attività di mobilità iniziate prima del 30 marzo.

Il periodo di apprendimento trascorso nel Regno Unito dopo il 29 marzo 2019 sarà ancora riconosciuto nei paesi dell’UE?
Nessun riconoscimento formale è automaticamente collegato a un periodo di apprendimento all’estero. Spetta agli Stati membri e alle istituzioni accademiche decidere in merito.

Cosa ne sarà degli studenti dei paesi partecipanti al programma che il 29 marzo si trovano nel Regno Unito per uno scambio o un corso di studio non finanziato da Erasmus+?
Ciò va al di là delle competenze dell’UE.

La proposta riguarda anche le attività del Corpo europeo di solidarietà?
Le misure di emergenza proposte comprendono attività finanziate dal programma Erasmus+ e pertanto anche le attività di volontariato previste dal programma iniziate prima del 30 marzo 2019.

La proposta riguarda anche le attività DiscoverEU?
L’iniziativa DiscoverEU non è finanziata da Erasmus+ e pertanto non rientra nella proposta.

Cosa ne sarà dei progetti di collaborazione del programma Erasmus+ firmati prima del 29 marzo?
Numerosi progetti di collaborazione a livello europeo prevedono la partecipazione di un partner del Regno Unito o hanno un coordinatore britannico. Il destino dei progetti appaltati prima del 29 marzo 2019 dipenderà dal fatto che il Regno Unito continui o meno a onorare i suoi impegni finanziari nel quadro del bilancio dell’UE. Se lo farà, i finanziamenti possono continuare fino alla fine del 2019.

 

Alessia Ricci
Ufficio comunicazione
Agenzia nazionale Erasmus+ Indire