Giovani europei, un Flash Eurobarometro ne fotografa la partecipazione

Sara Pietrangeli Giovani, Pubblicazioni

“Giovani europei” è il titolo dell’indagine voluta dalla Commissione europea, DG istruzione, gioventù, sport e cultura, con l’obiettivo di verificare la partecipazione dei giovani cittadini dell’UE ad una serie di aspetti sociali della vita, comprese le attività di volontariato, le elezioni politiche, i gruppi e le organizzazioni, i club giovanili e le associazioni sportive.

Il rapporto, a cura della DG comunicazione e pubblicato a gennaio scorso su Flash Eurobarometro, tiene anche in considerazione le opinioni dei giovani sulle priorità dell’UE e sulle azioni ritenute necessarie per il futuro.

L’iniziativa è il seguito di precedenti indagini svolte nel 2011, 2013 e 2014, al fine di promuovere il dibattito con i giovani e raccogliere nuovi punti di vista sulle sfide attuali dell’UE, sulle strade da intraprendere e sul futuro del progetto europeo. I giovani, infatti, sono una parte fondamentale della società europea: il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea sottolinea l’importanza di incoraggiarli a partecipare attivamente alla società e alla vita democratica, come evidenziato anche nella Strategia dell’UE per la gioventù.

Il sondaggio è stato effettuato attraverso interviste a giovani di età compresa tra 15 e 30 anni sulle seguenti aree:

  • Il coinvolgimento dei giovani nei gruppi e nei club, come ad esempio club sportivi e organizzazioni culturali;
  • La partecipazione alle elezioni politiche a livello locale, regionale, nazionale;
  • Il coinvolgimento in attività organizzate di volontariato, incluso il riconoscimento formale o la retribuzione per la loro partecipazione;
  • Il coinvolgimento nel volontariato internazionale e nei progetti giovanili internazionali;
  • Le opinioni sulle aree prioritarie per l’UE;
  • Le aree in cui l’UE dovrebbe agire per aiutare i giovani ad esprimere la loro solidarietà;
  • Le idee per il futuro dell’Europa.

Di seguito i principali risultati in relazione a:

– Partecipazione sociale e civica
Più di metà degli intervistati (53%) dichiara il proprio coinvolgimento in un gruppo o un’organizzazione negli ultimi 12 mesi, partecipando alle attività di: una società sportiva (29%); un club giovanile, o qualsiasi altro tipo di organizzazione giovanile (20%); un’organizzazione culturale (15%). La partecipazione complessiva è aumentata di 4 punti percentuali dall’ultimo sondaggio di dicembre 2014. La forma di partecipazione più comune nella maggior parte dei Paesi è risultata quella relativa alle attività nei club sportivi.
Una grande maggioranza di intervistati (64%) dichiara di aver votato alle elezioni politiche negli ultimi tre anni: a livello locale (44%), nazionale (43%), regionale (31%). La partecipazione complessiva alle elezioni è aumentata di 18 punti percentuali dall’ultimo sondaggio di dicembre 2014.

– Partecipazione ad attività organizzate di volontariato
La partecipazione alle attività di volontariato è aumentata fino ad arrivare a quasi un terzo degli intervistati; la maggior parte di queste attività si concentra sulle comunità locali. Il 31% degli intervistati afferma di essere stato coinvolto in attività organizzate di volontariato negli ultimi 12 mesi, con un aumento di 6 punti percentuali rispetto all’ultimo sondaggio di dicembre 2014.
Tra i volontari, il 28% afferma di aver ricevuto una sorta di riconoscimento formale per la propria partecipazione, ad esempio un certificato o un diploma.
L’8% dei giovani intervistati si è proposto come volontario all’estero e anche questa percentuale è aumentata di 2 punti da dicembre 2014.

– Partecipazione a progetti giovanili internazionali
Più di un intervistato su dieci ha partecipato ad attività o progetti mirati a promuovere la cooperazione con giovani di altri Paesi; negli ultimi 12 mesi, il 14% degli intervistati dichiara di aver partecipato ad attività o progetti per favorire la cooperazione con giovani di altri Paesi.

– Priorità ed azione dell’UE
Gli intervistati ritengono prioritarie le aree dell’istruzione e delle competenze (53%), della tutela dell’ambiente e della lotta ai cambiamenti climatici (50%), dell’occupazione (42%), della gestione dei flussi migratori e dell’integrazione dei rifugiati (40%). Le aree maggiormente menzionate dagli intervistati in 15 Paesi membri sono quelle dell’istruzione e delle competenze.
Le tre aree in cui gli intervistati pensano che l’UE dovrebbe agire per incoraggiare i giovani ad esprimere solidarietà sono: istruzione e formazione (68%), occupazione (49%), welfare e assistenza sociale (37%). Da un secondo elenco di opzioni, la metà (50%) pensa che l’UE debba intervenire nell’area della salute e del benessere, mentre il 49% cita la tutela dell’ambiente e della natura. Quasi quattro su dieci citano creatività e cultura (38%).

Una larga maggioranza (89%) concorda sul fatto che i governi nazionali dovrebbero rafforzare l’istruzione scolastica sui diritti e sulle responsabilità dei cittadini dell’UE. Più di otto su dieci (83%) concorda anche sul fatto che i seguenti insegnamenti dovrebbero far parte dell’istruzione scolastica obbligatoria: le questioni europee, come il funzionamento dell’UE e delle sue istituzioni, la storia dell’UE, la cultura europea. Poco più di due terzi è d’accordo sui programmi e le iniziative europee, come Erasmus+ e il Corpo europeo di solidarietà, perché fanno sentire più europei (67%).
Tre le idee per il futuro dell’Europa su cui i giovani sono maggiormente d’accordo: la promozione del pensiero critico e la capacità di cercare informazioni, per combattere le notizie false e l’estremismo (49%); accedere facilmente alle informazioni per i giovani che vogliono trasferirsi e lavorare all’estero, per incoraggiare l’occupazione giovanile (49%); promuovere il cambiamento del comportamento attraverso progetti rispettosi dell’ambiente, come i sistemi di trasporto o riciclaggio sostenibili in tutta Europa (40%).

Per saperne di più, è possibile prendere visione sia del Report integrale sia della sintesi, cliccando sotto:

Report integrale 

Sintesi del rapporto

a cura di Paola Trifoni