Il curriculum delle scuole dell’obbligo in Europa: quanto tempo si dedica alle materie di base?

Elena Maddalena Pubblicazioni, Scuola

rapporto Eury tempoUna recente analisi comparativa della rete Eurydice della Commissione europea evidenzia, com’è facile immaginare, che le materie maggiormente insegnate nei curricoli delle scuole europee sono la lingua di istruzione (lettura/scrittura/letteratura), la matematica e le scienze, che sviluppano competenze chiave fondanti per qualsiasi apprendimento futuro. Per questa ragione, infatti, il Consiglio dei ministri dell’Ue ha stabilito per il 2020 l’obiettivo per tutti i paesi membri di ridurre la percentuale dei giovani quindicenni con scarse competenze in lettura, matematica e scienze al di sotto del 15%.

La percentuale di tempo dedicato all’insegnamento di queste tre materie varia nelle scuole europee dal 50% al 60% del monte orario complessivo dei rispettivi curricoli, con casi limite, come per esempio quello francese, in cui si arriva al 70% del curriculum dedicato all’insegnamento relativo a queste tre aree disciplinari.

Per quanto riguarda, invece, la percentuale di tempo dedicata all’insegnamento di ciascuna di queste tre discipline, spicca il caso della Grecia che, più di qualsiasi altro paese europeo, dedica un’ampia percentuale di ore del volume totale del curriculum delle scuole secondarie obbligatorie all’insegnamento della lingua di istruzione (quasi il 26%), limitando a un solo 10% circa, rispettivamente l’insegnamento della matematica, delle scienze e delle lingue straniere. Una situazione simile, anche se meno pronunciata di quella greca, si osserva anche per l’Italia.

In numerosi paesi europei, inoltre, una buona parte del tempo di insegnamento delle scuole secondarie obbligatorie è dedicato allo studio delle lingue straniere. Per esempio, in Finlandia, lo studio delle lingue occupa un posto particolarmente rilevante nel curriculum degli ultimi anni delle scuole comprensive, così come l’insegnamento delle scienze, tant’è che il monte orario dedicato a ciascuna di queste due materie oltrepassa significativamente quello dedicato all’insegnamento della lingua di istruzione e della matematica.

Infine, se il volume orario obbligatorio dei curricoli della scuola dell’obbligo in UE è stabilito, nella maggior parte dei casi, da una normativa emanata dalle autorità educative centrali (fatta eccezione per la Scozia e l’Inghilterra), la flessibilità nella scelta delle materie da insegnare è una caratteristica che contraddistingue quasi tutte le scuole europee. Ciò significa che le scuole/autorità educative locali, o gli studenti, hanno la possibilità di scegliere – nell’ambito di parametri definiti a livello centrale – un certo numero di materie da studiare come parte del curriculum obbligatorio (cfr. Figura 1).

Figura 1: Flessibilità curricolare nell’orario di insegnamento obbligatorio 2014/2015

FIGURA1figura 1legenda

 

 

 

 

 

 

 

Per maggiori dettagli su materie e orari di insegnamento nelle scuole dell’obbligo in Europa, si veda il rapporto della rete Eurydice: Recommended Annual Instruction Time in Full-time Compulsory Education in Europe 2014/15. Oltre all’analisi comparativa  che copre diversi indicatori concernenti questo tema, il rapporto consta di schede per ciascun paese membro con diagrammi che dettagliano l’orario di insegnamento per materia e di una sezione dedicata alle note specifiche nazionali.
I paesi europei trattati sono i 28 paesi dell’UE, insieme all’Islanda, il Liechtenstein, il Montenegro, la Norvegia, la Serbia e la Turchia. La raccolta dati si è svolta in maniera congiunta tra la rete Eurydice e la rete NESLI dell’OCSE. L’anno scolastico di riferimento è il 2014/15.

di Simona Baggiani
Unità italiana Eurydice