Integrazione degli alunni immigrati, il contributo italiano per uno studio europeo

Alessandra Ceccherelli Eurydice, Inclusione

In primavera la rete Eurydice inizierà a lavorare a uno studio interamente dedicato all’integrazione degli alunni immigrati nelle scuole in Europa da pubblicare entro l’autunno del 2018. In vista di ciò, l’argomento è stato anticipatamente affrontato in occasione dell’appuntamento annuale che riunisce i capi delle 43 unità nazionali facenti parte della rete Eurydice che si è tenuto a Bruxelles lo scorso mese di settembre.

L’Italia è stata tra i cinque paesi, insieme a Germania, Grecia, Svezia e Ungheria, a cui è stato chiesto di presentare le politiche educative per definire meglio l’ambito di studio del rapporto e avviare un confronto di idee costruttivo. Negli ultimi 10 anni nel nostro paese si è verificato un aumento del numero totale degli alunni stranieri con cittadinanza non italiana: nel 2005/2006 il loro numero superava appena le 400.000 unità; nel 2014/2015 risultava quasi raddoppiato, raggiungendo circa le 830.000 unità.

Questo dato ha interessato il sistema educativo che ha recentemente avviato una serie di iniziative di supporto alle scuole e per riaffermare il diritto universale all’istruzione, e l’Italia ha optato fin dall’inizio per la piena integrazione degli alunni immigrati a scuola e per l’educazione interculturale come dimensione trasversale e come background comune a tutte le materie e a tutti gli insegnanti. L’iscrizione a scuola è permessa anche durante l’anno scolastico e l’integrazione ha inizio con l’acquisizione della capacità di comprendere e di comunicare e con una buona conoscenza dell’Italiano come L2.

Le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri”, pubblicate dal MIUR nel febbraio 2014, esordiscono affermando che i minori stranieri sono innanzitutto persone e, in quanto tali, hanno diritti e doveri che prescindono dalla loro origine nazionale.

Sempre nel 2014 il MIUR ha istituito l’Osservatorio nazionale per l’integrazione degli studenti stranieri e per l’intercultura, con l’obiettivo di individuare soluzioni per un effettivo adeguamento delle politiche di integrazione scolastica alle reali esigenze di una società sempre più multiculturale e in costante trasformazione.

L’Osservatorio ha redatto il documento “Diversi da chi? Raccomandazioni per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura”, un vademecum con raccomandazioni e proposte operative desunte dalle migliori pratiche scolastiche per una più efficace e corretta organizzazione dell’accoglienza e dell’integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana.

Questi sono alcuni aspetti che hanno determinato il ruolo di primo piano del nostro paese nella consultazione europea che sarà avviata dalla rete Eurydice.

Partendo dalle indicazioni europee rivolte al mondo educativo, contenute nel piano di azione sull’integrazione dei cittadini stranieri (un documento politico pubblicato nel 2016), e dalle pratiche presentate dai 5 paesi interpellati, la rete Eurydice chiederà a tutti i paesi di fornire dati e informazioni sulle politiche nazionali a supporto di alunni appena arrivati e dei giovani provenienti da contesti migratori.

Tra gli argomenti specifici: il sostegno linguistico e il supporto alle scuole per il raggiungimento di buoni risultati, la valutazione dell’apprendimento pregresso, le classi transitorie, la creazione di collegamenti fra i genitori e le scuole.

Saranno infine oggetto di studio i provvedimenti di ordine generale volti a promuovere l’istruzione inclusiva e l’educazione interculturale, e darà spazio alle azioni tese a rafforzare le competenze degli insegnanti e dei capi di istituto su tutti questi ambiti, ma anche iniziative volte ad aumentare la rappresentanza dei migranti fra i professionisti del mondo educativo.

In Italia si stanno già implementando alcune soluzioni concrete che riguardano molti degli argomenti allo studio europeo. La presentazione di Alessandra Mochi dell’Unità italiana di Eurydice a Bruxelles ha dato un contributo alla migliore definizione delle questioni ancora aperte.

Leggi l’approfondimento sul sito Eurydice italia per la panoramica completa sull’Italia e per conoscere le proposte presentate da Germania, Grecia, Svezia e Ungheria.

 

Risorse collegate:

“Diversi da chi? Raccomandazioni per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’intercultura”

Comunicato stampa su Osservatorio nazionale nazionale per l’integrazione degli studenti stranieri e per l’intercultura.

Piano d’azione sull’integrazione dei cittadini dei paesi terzi”, Commissione europea, 2016