L’istruzione superiore a supporto dei rifugiati in Europa: il progetto inHERE

Alessia Ricci Università

 

L’asilo è un diritto internazionale sancito dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati del 1951 e dal Protocollo del 1967, mediante i quali i paesi firmatari si sono impegnati a rispettare, tra gli altri, il principio del “non-refoulement”. Sempre nell’ambito della Convenzione sono stabilite norme minime fondamentali riguardo ai diritti dei rifugiati in diversi ambiti, tra questi ampio spazio è dedicato all’accesso all’istruzione (art.22).

Questi diritti, confermati dal principio alla base dell’Agenda delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile per cui nessuno deve essere lasciato indietro (“no one is left behind”), sono citati espressamente nel Traguardo dello Sviluppo Sostenibile 4.3. che ambisce a “Garantire entro il 2030 ad ogni donna e uomo un accesso equo a un’istruzione tecnica, professionale e terziaria – anche universitaria – che sia economicamente vantaggiosa e di qualità”.

Tuttavia, i dati mostrano che solo l’1% dei giovani rifugiati partecipa all’istruzione terziaria. Per ridurre le probabilità di trovarci con una “generazione perduta”, è fondamentale migliorare l’accesso all’istruzione superiore per tutti quei rifugiati che ne possiedono i requisiti.

Nell’attuale crisi dei rifugiati che l’Europa si trova a fronteggiare, la dimensione sociale dell’istruzione superiore è impegnata ad offrire ai rifugiati opportunità per la partecipazione allo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore.

Consapevole dell’importanza del ruolo dell’Università nel percorso di integrazione dei rifugiati, il progetto inHERE ha contribuito ad alimentare il dibattito su questi temi all’interno del mondo accademico, rafforzando la condivisione delle conoscenze e la collaborazione tra istituzioni e università in Europa e non solo. Il progetto inHERE ha identificato e diffuso buone pratiche sul sostegno all’accesso dei rifugiati all’istruzione superiore, formato il personale universitario che lavora con i rifugiati, sviluppato linee guida per gli istituti di istruzione superiore e prodotto delle raccomandazioni destinate al dibattito politico.

 

I risultati e gli elementi salienti del progetto negli ultimi due anni sono:

  • Il Catalogo di buone pratiche è il prodotto di un’analisi approfondita di quasi 300 iniziative realizzate da istituti di istruzione superiore di 32 paesi, impegnati nell’accoglienza di rifugiati e che hanno partecipato alla campagna della Refugees Welcome Map promossa dell’Associazione delle università europee (EUA) fino all’inizio del 2017. Il catalogo è pensato per servire come fonte di informazione e di ispirazione per le comunità accademiche in Europa e oltre, e per facilitare scambi e collaborazione tra gli attori interessati;
  • Una serie di webinar durante i quali sono stati discussi i principali temi relativi all’integrazione dei rifugiati nell’istruzione superiore;
  • Un corso di formazione rivolto al personale delle università europee (Sapienza, 16-20 aprile 2018) per fornire gli strumenti necessari a supportare i rifugiati nel loro percorso di accesso all’università, condividendo esperienze di successo e testimonianze dei progetti di integrazione realizzati in Europa;
  • Delle linee guida per il personale universitario per migliorare o avviare nuova attività di supporto per l’integrazione degli studenti rifugiati all’interno dell’università;
  • Un evento (Campus France, 22 maggio 2018) volto a stimolare un dialogo politico su come politiche nazionali ed europee possono supportare l’inclusione di studenti e ricercatori rifugiati nel sistema di istruzione superiore europeo;
  • Un seminario (EUA, 19 settembre 2018) volto a creare sinergie e ad offrire una piattaforma di scambio tra progetti europei per l’integrazione dei rifugiati nell’istruzione superiore e la ricerca, così come con le organizzazioni internazionali e le varie Direzioni Generali della Commissione Europea;
  • Una serie di raccomandazioni raccolte nel corso del progetto per migliorare l’accesso dei rifugiati e la loro integrazione nell’università, rivolte all’Unione Europea, gli Stati Membri dell’Unione, e gli enti di istruzione superiore europei.

 

 

Grazie al progetto inHERE, un grande numero di persone che lavora presso enti di istruzione superiore in Europa ha acquisito una maggiore comprensione su come fornire opportunità a studenti rifugiati. Gli enti stessi sono ora maggiormente interconnessi e possono trarre vantaggio dai risultati del progetto e dalla rete, condividendo il proprio impegno nei confronti dei rifugiati e fornendo loro opportunità concrete per partecipare allo Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore.

 

Tuttavia, strategie istituzionali, attenzione e supporto da parte della leadership non sono ancora una realtà comune. Creare legami concreti con la missione istituzionale delle università è cruciale per la sostenibilità delle iniziative a favore dei rifugiati, che spesso risultano essere ad-hoc e di breve periodo. Le istituzioni devono dunque rafforzare ulteriormente le proprie collaborazioni, sia tra loro che con altri organismi, al fine di unire risorse utili al coordinamento di nuove iniziative. A tale scopo, lo sviluppo di una piattaforma internazionale favorirebbe tale scambio garantendo la cooperazione e la creazione di sinergie di lungo termine.

 

inHERE un progetto co-finanziato con il supporto del programma della Commissione Europea “Erasmus+”. Il progetto è stato realizzato nel periodo 2016-2018 da un partenariato composto da UNIMED (coordinatore), Università La Sapienza di Roma, Università di Barcellona, Campus France e EUA, con la collaborazione di UNHCR (partner associato).

Maggiori informazioni sono disponibili a: www.inhereproject.eu