Come fare un buon progetto per i partenariati strategici

Alessandra Ceccherelli

INFORMAZIONI VALIDE PER IL BANDO 2020

Partire con una proposta di qualità è il primo passo verso la possibilità di ottenere il finanziamento.
Di seguito cerchiamo di evidenziare alcuni aspetti importanti di cui tenere conto e di darvi qualche consiglio utile per facilitare la progettazione.

PROGETTARE TENENDO PRESENTI OBIETTIVI, PRIORITA’ E IMPATTO
Per elaborare un buon progetto nell’ambito dei Partenariati strategici è necessario tenere presente che i progetti devono avere un impatto sugli individui coinvolti, sull’istituzione e a livello sistemico.
Un buon progetto KA2 deve essere coerente con gli obiettivi del Programma e rilevante rispetto alle priorità strategiche europee, in particolare deve rispondere almeno a una priorità trasversale o a una priorità specifica del settore Istruzione scolastica.

INDIVIDUARE LA TIPOLOGIA DI PARTENARIATO PIU’ADATTA
È importante individuare la tipologia di partenariato che risponde agli obiettivi e le esigenze del proprio progetto: lavorare su un partenariato di larga scala con il focus sull’innovazione e sulla realizzazione di opere di ingegno (Partenariati Strategici per l’innovazione) oppure un partenariato di scala ridotta con il focus sulla cooperazione e sullo scambio di pratiche (Partenariati strategici per lo scambio di buone pratiche)?

COMPORRE IL PARTENARIATO

  • Riflettere sulla composizione del partenariato e scegliere se concentrarsi su un progetto che coinvolge solo istituti scolastici o se interessa aprirsi a sinergie con altri tipi di attori del territorio
  • Valutare se affrontare tematiche relative al settore dell’Istruzione scolastica oppure sviluppare un progetto in ottica transettoriale.

SAPERE COME VIENE VALUTATO UN PROGETTO
Per costruire un progetto di qualità è utile capire come viene valutato sia a livello formale che qualitativo. Consulta la Guida per gli esperti valutatori alla sezione Valutazioni ed esiti

CONFRONTARSI CON LE ESPERIENZE GIA’ REALIZZATE
La Piattaforma di disseminazione dei risultati Erasmus+  consente di effettuare ricerche sui progetti Erasmus+ già finanziati (in essere o conclusi) e su quelli identificati dalle Agenzie nazionali e dalla Commissione europea come buone pratiche e storie di successo. Confrontarsi con quanto è stato già realizzato nell’ambito dell’Azione Chiave 2 da altre istituzioni e scuole in tutta Europa può servire a trarre ispirazione dalle proposte attuate 

 

Il ciclo di vita del progetto

  • Tenere presenti gli obiettivi del Programma e quelli del settore istruzione scolastica
  • Costituire un team di progetto all’interno di ogni organizzazione partner già da questa fase renderà più semplice la distribuzione dei compiti e il coinvolgimento dell’intero istituto
  • Curare con attenzione la strategia di comunicazione all’interno dell’istituzione e con i partner
  • Informare tutti i partner su tutte le decisioni, decidere insieme ai partner il calendario delle attività, il piano di lavoro, condividere la versione definitiva delle proposta di progetto fin dal momento della candidatura.
  • Valutare il tipo di coinvolgimento richiesto ai partner e alla comunità locale
  • Individuare chiaramente le attività di progetto in base agli obiettivi e alle priorità
  • Individuare le mobilità possibili (quando e dove, chi deve partecipare)
  • Tenere presenti le differenze tra le varie denominazioni delle attività possibili e delle voci di budget
  • Riflettere sulla fase di implementazione, individuare i risultati che si vogliono ottenere e i prodotti finali da realizzare congiuntamente, porre attenzione alle modalità di monitoraggio e valutazione e infine, ma non ultimo per importanza, elaborare il processo di disseminazione e di valorizzazione dei risultati ottenuti
Le attività devono essere considerate tutte nel loro insieme: attività all’interno degli istituti (ad es. le attività di studio/ricerca, le attività di laboratorio, il lavoro sul campo), le attività tra i partner (ad es. scambio di materiale) e le attività a livello di comunità locale (ad es. conferenze, manifestazioni, presentazioni e seminari).

È necessario non perdere mai di vista gli obiettivi del progetto. Questo comporta:

  • un’attenta verifica del piano di lavoro
  • una chiara distribuzione dei ruoli tra i partner
  • una buona comunicazione all’interno del partenariato (lingue, strumenti, strategie e mezzi)
    Molto utile inoltre è scambiarsi il calendario scolastico (in caso di partenariato tra sole scuole) di ciascun partner per confrontare i diversi impegni o periodi di chiusura.
Un progetto di qualità deve prevedere un’analisi dell’andamento dei processi sopra descritti, per raccogliere dati quantitativi e qualitativi, per migliorare la qualità del progetto, mettendone in evidenza le criticità e i punti di forza e per misurare il grado di successo delle attività progettuali. Inoltre la documentazione di tutte le fasi è un concreto aiuto per la stesura del rapporto intermedio e del rapporto finale che, in quanto obblighi contrattuali, devono essere compilati a scadenze ben precise.
La fase di  disseminazione e valorizzazione è fondamentale per far conoscere il progetto e i suoi risultati, l’impatto su individui, istituti e comunità e per favorire il trasferimento dei risultati e il loro utilizzo da parte di un’utenza più vasta.
Le modalità di disseminazione del progetto devono essere descritte nella candidatura e sono oggetto di valutazione. È importante sviluppare una strategia  già dalla fase progettuale e prevedere la disseminazione lungo tutto il ciclo di vita del progetto.

La costruzione del budget

La compilazione del budget di progetto è una parte fondamentale della candidatura a cui prestare grande attenzione:ad alcune tipologie di attività corrispondono specifiche voci di budget, spiegate chiaramente nella sezione Come costruire il budget.
Vi consigliamo di soffermarvi su alcune definizioni per scegliere le attività e le eventuali mobilità di progetto in relazione alle spese ammissibili.

Prodotto finale o Opera d’Ingegno?
Questi due concetti sembrano sovrapporsi ma si tratta di attività diverse che corrispondono anche a voci di finanziamento diverse.

  • Il Prodotto finale è un output di progetto, importante e apprezzabile ai fini della qualità, il cui costo può essere coperto con il contributo per la Gestione e Implementazione.
  • L’Opera d’Ingegno è qualcosa di più. Come specificato dalla Guida del Programma un’opera d’ingegno deve avere carattere di innovazione e consistenza e deve essere intesa come un prodotto finale trasferibile, di ampio utilizzo e di impatto soprattutto all’esterno del Partenariato.  È importante valutare bene le opere di ingegno indicate nella candidatura e approvate dall’Agenzia nazionale.
    Cos’è un’opera di ingegno e cosa no

Come considerare lo staff impiegato nell’opera d’ingegno?
Al fine di poter essere considerate “personale impiegato nella realizzazione delle opere di ingegno”, le persone in questione – a prescindere dal fatto che siano impiegate su base professionale o su base volontaria – devono appartenere ai settori dell’istruzione, della formazione o dell’apprendimento non formale dei giovani, e possono essere, pertanto, professori, insegnanti, formatori, dirigenti scolastici, operatori nel campo giovanile e personale senza mansioni educative.
In ogni caso, il Beneficiario deve essere in grado di dimostrare l’esistenza di un legame formale con la persona in questione. Il personale impiegato dal Beneficiario sulla base di un contratto di servizio (ad es., traduttori, web designers, ecc.) non viene considerato alla stregua di personale dell’organizzazione interessata. Pertanto, le loro ore di lavoro non possono essere rendicontate sotto la voce “opera di ingegno” ma sono ammissibili alla voce “costi eccezionali”.

 Eventi moltiplicatori o incontri di Progetto?
Anche queste due tipologie di attività possono generare confusione.

  • Gli incontri di progetto sono incontri tecnici dedicati alla programmazione delle attività
    e coinvolgono solo i membri del partenariato.
  • Per eventi moltiplicatori si intendono le Conferenze, i seminari, gli eventi nazionali e transnazionali volti a sviluppare, condividere, testare, valorizzare e diffondere le opere d’ingegno realizzate, con un pubblico ampio. Possono essere svolti nei Paesi rappresentati nel Partenariato.
    Cos’è evento moltiplicatore e cosa no
    Gli eventi moltiplicatori sono collegati in modo stretto alle Opere d’Ingegno.
    È possibile prevedere eventi moltiplicatori solo come momento di diffusione delle opere d’ingegno realizzate. Nel caso in cui il Progetto non realizzi le opere di ingegno indicate in candidatura e approvate dall’Agenzia nazionale, i relativi eventi moltiplicatori non saranno considerati ammissibili ai fini del contributo.
    Ai fini del conteggio per determinare l’importo del contributo per gli Eventi moltiplicatori, il numero dei partecipanti conteggiati non comprende quelli appartenenti alle organizzazioni partner del progetto.