Sviluppare l’animazione socioeducativa digitale, una pubblicazione promossa dalla Commissione europea

Sara Pietrangeli Giovani

Nell’ambito del piano di lavoro 2016-2018, la Commissione europea ha istituito un gruppo di esperti su “Rischi, opportunità e implicazioni della digitalizzazione per i giovani, l’animazione socioeducativa e le politiche per la gioventù”, con l’obiettivo di fornire raccomandazioni politiche, mettere in evidenza bisogni formativi e offrire esempi di buone pratiche nello sviluppo dell’animazione giovanile digitale in tutta l’UE.

Le nuove tecnologie emergono rapidamente, quindi diventa sempre più importante sapere come è costruita la tecnologia, imparare ad essere critici nei confronti delle informazioni ed essere curiosi e critici verso le nuove tecnologie. L’alfabetizzazione digitale e le abilità del 21° secolo svolgono un ruolo cruciale, perché tutti i giovani dovranno avere capacità tecnologiche e una mentalità agile nel lavoro del futuro e nella vita quotidiana. E l’animazione socioeducativa dovrà essere in grado di incoraggiarle.

La pubblicazione “Sviluppare l’animazione socioeducativa digitale”, promossa dalla Commissione europea – Direzione generale per l’istruzione, la gioventù, lo sport e la cultura – contiene i principali risultati del lavoro di questo gruppo di esperti a livello europeo, che vede la partecipazione di 21 Stati membri e del Forum europeo della gioventù.

Il mandato del gruppo di esperti è duplice: innanzitutto, gettare le basi per la creazione di moduli di formazione su metodi dell’animazione socioeducativa digitale, rischi, opportunità e implicazioni della digitalizzazione, al fine di migliorare il lavoro degli animatori giovanili; di conseguenza, formulare raccomandazioni ai responsabili politicicome input per le possibili conclusioni del Consiglio dell’UE sullo sviluppo di metodi innovativi nell’animazione socioeducativa, compresi gli strumenti digitali.

I risultati del lavoro del gruppo di esperti sono di interesse per chiunque sia coinvolto nello sviluppo dell’animazione socioeducativa, in particolare per gli animatori giovanili, le organizzazioni, i fornitori di formazione, i responsabili politici, altri professionisti e ricercatori.

La pubblicazione parte dalla definizione di “digital youth work”, ossia di “animazione socioeducativa digitale: utilizzare in modo proattivo i media digitali e la tecnologia nell’animazione socioeducativa. Inoltre, chiarisce che l’animazione socioeducativa digitale non è un metodo di animazione giovanile, e può avvenire sia nelle interazioni faccia a faccia sia in ambienti online, oppure in una miscela dei due; i media digitali e la tecnologia possono essere uno strumento, un’attività o un contenuto dell’animazione socioeducativa; l’animazione socioeducativa digitale è sostenuta dagli stessi principi etici e valori dell’animazione socioeducativa; in questo contesto gli animatori giovanili possono essere retribuiti o operare a titolo volontario.

Il gruppo di esperti ha individuato una serie di esempi di pratiche innovative, sia per fornire animazione socioeducativa digitale sia per migliorare le competenze digitali degli animatori giovanili, come ad esempio: uso dei social media nella condivisione dell’informazione, consulenza online, sostegno all’alfabetizzazione digitale e allo sviluppo di competenze tecnologiche, utilizzo dei giochi digitali nell’animazione socioeducativa.

Ha anche formulato raccomandazioni politiche sullo sviluppo dell’animazione socioeducativa digitale nei seguenti settori: comprensione comune e sviluppo strategico dell’animazione giovanile digitale; partecipazione giovanile e diritti; conoscenza e prove. Queste raccomandazioni politiche possono essere utilizzate dagli Stati membri e da altri Paesi come fonte di ispirazione nella preparazione di strategie e piani nazionali.

Inoltre, partendo dai quadri delle competenze esistenti in merito alle abilità digitali e all’animazione socioeducativa, sono state identificate le skill necessarie affinché gli animatori giovanili possano svolgere al meglio questo lavoro.

Al fine di gettare le basi per la creazione di moduli di formazione mirati al perfezionamento degli animatori giovanili, è stato raccolto materiale di formazionedisponibile online e sono stati identificati i bisogni formativi nelle seguenti aree: digitalizzazione della società; pianificazione, progettazione e valutazione dell’animazione socioeducativa digitale; informazione e alfabetizzazione; comunicazione; creatività digitale; sicurezza; valutazione.

In linea con i contenuti ed i messaggi di questa pubblicazione, il Consiglio europeo di dicembre scorso ha messo in evidenza che l’istruzione e la cultura sono fondamentali per costruire società inclusive e coese e per sostenere la competitività. Di conseguenza, ha chiesto alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri di esaminare: eventuali misure volte ad affrontare le sfide relative alle competenze legate alla digitalizzazione, alla sicurezza informatica, all’alfabetizzazione mediatica e all’intelligenza artificiale; la necessità di un approccio inclusivo, basato sull’apprendimento permanente e basato sull’innovazione per l’istruzione e la formazione.

Il Consiglio europeo ha, inoltre, espresso l’invito ad intensificare la mobilità e gli scambi; rafforzare i partenariati strategici in tutta l’UE; migliorare l’apprendimento delle lingue, in modo che più giovani parlino almeno due lingue europee, oltre alla loro lingua materna; promuovere la mobilità degli studenti e la partecipazione ad attività educative e culturali, anche attraverso una European Student Card.

Per saperne di più, puoi scaricare la pubblicazione in inglese cliccando qui 

a cura di Paola Trifoni