UNITA – Universitas montium: 1° ateneo italiano a guida di una European University

Alessia Ricci Università

 

I risultati  dell’ultima Call sulle Università europee sono entusiasmanti per l’Italia: 12 gli atenei nostrani presenti nelle 24 alleanze complessivamente finanziate. Una di queste è a conduzione italiana, con l’università degli studi di Torino capofila di UNITA – Universitas Montium.

Ci racconta questo successo e i risvolti che avrà su territorio, occupabilità e ricerca, la Professoressa Marcella Costa, Vice-Rettrice Vicaria per la didattica internazionale di ateneo.

Integra l’intervista Edoardo Miserere, 23 anni, studente al V anno del corso di studio in Medicina e Chirurgia, San Luigi Gonzaga.
Edoardo ha appena concluso la sua mobilità internazionale per studio Erasmus in Germania, a Colonia, dove ha trascorso 12 mesi, da settembre 2019 ad agosto 2020:
“…L’Erasmus mi ha permesso di sentirmi veramente un cittadino dell’Europa e del Mondo, rendendomi morbosamente curioso…”

 

D: Professoressa, questo è decisamente un risultato straordinario per l’Università degli studi di Torino che diventa il primo ateneo italiano a guida di una cordata europea di università. Un onore e un onere. Come è nato e cosa vi aspettate da UNITA – Universitas montium?

R: All’inizio del suo mandato il Rettore prof. Stefano Geuna ha voluto cogliere l’opportunità offerta dal bando EUI di ridisegnare l’Università di Torino come università europea del futuro, proiettata in una rete internazionale in grado di imprimere ulteriore slancio alle strategie di internazionalizzazione del nostro Ateneo. La scelta di proporsi come coordinatori è emersa in maniera quasi naturale ed è stata pienamente condivisa con i nostri partner: l’Ateneo torinese è ai vertici della ricerca a livello nazionale e internazionale, ha ottenuto risultati significativi in termini di attrattività nei confronti di studenti internazionali e di visiting scholars e professors, ha saputo innovare la didattica e sperimentare nuovi formati digitali, oltre a disporre di un notevole know how nella gestione dei processi di internazionalizzazione. UNITA – Universitas montium è un progetto ambizioso, che si propone di trasformare le preesistenti dinamiche formative, amministrative e di gestione della mobilità, coinvolgendo docenti, studenti e staff amministrativo in un processo partecipativo che prevede diverse linee: innovare la didattica e creare un campus virtuale internazionale, promuovere il multilinguismo attraverso l’intercomprensione tra lingue romanze, promuovere la cittadinanza europea in regioni di confine e in aree rurali e montane, promuovere ricerca e innovazione su energie rinnovabili, patrimonio culturale, economia circolare e bioeconomia, favorire l’inclusione attraverso l’uso attivo di lingue affini. L’Università di Torino è entusiasta di poter partecipare da protagonista a questo progetto visionario!

 

 

D: Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha dichiarato, riferendosi ai risultati delle università europee, che la pandemia di COVID-19 dimostra come una cooperazione più stretta tra paesi, discipline e culture è l’unico modo per riprendersi dalla crisi e diventare più resilienti.
Qual è, in effetti, la forza di queste alleanze e cosa rappresenta per gli studenti?

R: Per le studentesse e per gli studenti queste alleanze hanno un potenziale enorme: una volta implementate e consolidate permetteranno loro di costruire con maggiore autonomia il percorso formativo, scegliendo i corsi dall’offerta formativa di ben sei Atenei UNITA e potendo contare sul riconoscimento automatico dei crediti. Avranno l’opportunità di confrontarsi con ambienti e consuetudini accademiche diverse e impareranno strategie di intercomprensione e di comunicazione interculturale fondamentali per promuovere la mobilità e la diversità culturale. Senza contare che queste “life skills” saranno fondamentali anche per il loro futuro professionale. Tra l’altro, attraverso un’offerta di tirocini condivisa tra i partner gli studenti UNITA avranno accesso a opportunità di stage nei diversi contesti produttivi dei territori nei quali hanno sede le sei Università. Il progetto vede infatti coinvolte Associazioni Industriali, Camere di commercio, associazioni di piccole e medie imprese che supporteranno le università nell’offerta di tirocini.
Per le università coinvolte si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma: dovranno impostare le loro attività non soltanto come singoli Atenei, ma come nodi di una rete che trova la sua forza nella condivisione di risorse umane e di specializzazioni in ambito di didattica e ricerca e nella creazione di banche dati comuni per l’offerta formativa, il job placement e per il reperimento di risorse finanziarie a livello europeo, nazionale e regionale. La Commissione europea prevede inoltre fondi Horizon 2020 dedicati esclusivamente alle 41 alleanze, un vantaggio non da poco per tutte le comunità accademiche coinvolte.

D: UniTo è capofila di un’alleanza che coinvolge Francia, Spagna, Romania, Portogallo. Una cooperazione strategica che concentrerà il proprio impegno sullo sviluppo sostenibile e sul green deal europeo, temi al centro delle politiche odierne. Qual è l’obiettivo e come i vostri studenti potranno dare un contributo a uno scenario globale che muta così velocemente?

R: Le tre aree di didattica e ricerca scelte per costruire il progetto UNITA rappresentano tasselli fondamentali per la riflessione sullo sviluppo sostenibile dei nostri ecosistemi. Coinvolgendo i nostri studenti in percorsi di didattica esperienziale e work-based nell’ambito del patrimonio culturale, delle energie rinnovabili e della bioeconomia forniremo loro le competenze per rispondere in maniera creativa alla sfida dello sviluppo sostenibile e contribuire al green deal europeo. Attraverso spazi di co-working, summer school interdisciplinari, liason offices in rete e hub di ricerca e innovazione gli studenti entreranno in contatto con le istituzioni e le realtà produttive locali e diventeranno parte attiva dello sviluppo delle regioni dell’alleanza UNITA.

D: Le Università europee sono il futuro dell’istruzione? Qual è lo scenario che immaginate da coordinatori di un’alleanza? La dimensione locale ne esce alterata o rafforzata?

R: Le Università europee rappresentano un’occasione unica per costruire reti di alleanze transnazionali volte a mettere in comune progettazione didattica innovativa, creazione di network di ricercatori, condivisione di buone pratiche amministrative e ideazione di nuovi modelli per lo snellimento dei processi di mobilità e internazionalizzazione. L’impianto del progetto mira a coinvolgere il numero più alto di docenti e studenti in ciascuna università, in modo da avviare un processo di riflessione e trasformazione delle pratiche didattiche, di gestione della mobilità e delle reti di ricerca nei diversi Atenei. Il bando EUI chiedeva alle Università di immaginare nuovi formati di didattica esperienziale, in grado di intercettare i bisogni dei territori riconoscendo alle Università un ruolo cardine negli ecosistemi in cui si trovano ad operare. Il progetto UNITA faciliterà la creazione di reti sia a livello di studenti e docenti, sia a livello di ricercatori e imprese dei territori coinvolti. I partner associati – aziende e istituzioni locali – sono stati coinvolti fin dalla fase di progettazione come attori fondamentali di questo processo e avranno parte attiva nello sviluppo delle azioni previste dagli otto work packages. Poiché il progetto punta sul multilinguismo come strategia per favorire la mobilità ci aspettiamo che le università coinvolte nel progetto vedano aumentare la loro attrattività internazionale a livello europeo ed extraeuropeo.

D: Da ultimo, UNITA sosterrà un incremento nella mobilità dei vostri studenti e di quelli dei vostri partner? Questa importante impennata nell’internazionalizzazione potrà avere ricadute sul dinamismo occupazionale, rafforzare la terza missione dell’università e contribuire alla crescita del Paese?

R: UNITA ha l’obiettivo ambizioso di raggiungere il 50% di laureati con un periodo di esperienza all’estero attraverso una serie di strategie quali l’introduzione di “finestre flessibili” all’interno dei Corsi di Laurea, l’introduzione di mobilità brevi e di microcredenziali, l’incremento della mobilità virtuale e mista, con soggiorni brevi presso le Università partner, il progetto di Rural Erasmus che prevede esperienze di stage in aree rurali e montane. Promuoveremo inoltre forme di mobilità sostenibile, l’uso diffuso dell’Europass e l’implementazione della European Student Card. Il combinato disposto di Erasmus per studio e Erasmus per tirocinio nell’alleanza di Atenei UNITA e sui focus tematici specifici permetterà agli studenti di acquisire competenze settoriali e trasversali in una dimensione transnazionale unica. La presenza di studenti UNITA sul nostro territorio rappresenta un’occasione di arricchimento e di internazionalizzazione per la regione e per le imprese partner, che beneficeranno del circolo virtuoso di scambio di persone e idee previsto dalle molteplici azioni del progetto.

 

Edoardo Miserere, uno studente del V anno del corso di Medicina & Chirurgia ci racconta in una battuta come valuta le politiche di internazionalizzazione dell’Università degli Studi di Torino.

Negli anni ho avuto l’occasione di essere coinvolto in molti dei progetti di internazionalizzazione che il nostro Ateneo si sta impegnando a realizzare!
Ho sempre apprezzato la spinta e l’interesse con cui l’Ateneo di Torino tenta di ottenere il massimo dai suoi progetti di internazionalità, partendo da obiettivi così importanti per il futuro, il progresso e la sostenibilità della nostra civiltà umana. I progetti Erasmus vengono estesi e potenziati progressivamente ogni anno, i Corsi di Studio in lingua inglese aumentano continuamente e l’interesse degli studenti internazionali per l’Italia cresce, permettendoci di coinvolgere e inserire nuove culture nel nostro contesto cittadino.
L’esperienza che ho svolto quest’anno ha aperto incredibilmente i miei orizzonti sulla diversità che esiste in ognuno di noi, più in grande nelle nostre diverse culture e tradizioni, nel tessuto sociale e nelle modalità con cui i vari popoli interagiscono tra loro: l’incredibile potere dell’incontro tra diversi contesti e culture era per me inimmaginabile prima di questa esperienza. L’Erasmus mi ha permesso di sentirmi veramente un cittadino dell’Europa e del Mondo, rendendomi morbosamente curioso su tutto quello che esiste al di fuori di me, della mia realtà e della mia cultura.
Perchè il mio punto di vista può essere solo una piccolissimo frammento di una realtà troppo grossa per essere compresa da uno solo: l’unica soluzione è la scambio, il confronto, l’ascolto e l’apertura.

 

 

Video presentazione di UNITA – Universitas Montium

 

Per approfondire:

 

Alessia Ricci
Ufficio Comunicazione
Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire