Universita’: +8,4% candidature Erasmus in Lombardia. Il Politecnico di Milano +17%

Alessia Ricci -, Università

 

Formazione, crescita, confronto, esplorazione si confermano gli elementi più importanti per gli studenti che credono nel futuro, nell’Europa, nel Programma Erasmus.
Il Covid-19 non li ferma come, del resto, non ferma il lavoro degli Uffici Relazioni Internazionali. Anche loro hanno continuato a portare avanti tantissime attività, compresi i bandi di selezione Erasmus+ per l’Istruzione Superiore in ambito Azione KA103 per l’a.a. 2020/2021.

L’Agenzia nazionale, in questi mesi, ha voluto raccogliere i numeri relativi alle domande presentate dagli studenti sul territorio italiano: emerge un interesse crescente nelle opportunità di mobilità per studio in Europa.

+8,4% è il risultato registrato in Lombardia, rispetto al 2019: una crescita notevole delle candidature.
In particolare, i 23 istituti di istruzione Superiore della Lombardia hanno ricevuto nel complesso 14.114 domande di mobilita’ Erasmus per studio. Ottime le performance di tutti gli Atenei di Milano.

 

Abbiamo intervistato il Politecnico di Milano.
Ci ha risposto il Prof. Stefano Ronchi, delegato del Rettore per gli Affari Internazionali. In questo articolo trovate anche la riflessione di Michela Cerutti, studentessa di 23enne al Primo anno di Laurea Magistrale in Building Engineering, in partenza per Coimbra, Portogallo.

 

D: In questo anno così particolare, il Politecnico di Milano registra un primato in Lombardia, con ben 5.518 candidature (+17%) dei suoi studenti in risposta al bando di mobilità internazionale Erasmus.
Una soddisfazione enorme per voi, per il lavoro svolto, per l’Europa e per gli studenti. Ve lo aspettavate? Che riflessioni ha suscitato un tale risultato?

R: Siamo ovviamente molto soddisfatti di questo risultato che è frutto di una rinnovata azione di promozione della mobilità internazionale in risposta alla strategia dell’Ateneo che individua nell’incremento della mobilità internazionale in uscita una delle sue principali linee di intervento. Dobbiamo anche sottolineare che la chiusura del bando è avvenuta poco prima dello scoppio della pandemia in atto. Ad oggi il numero delle rinunce è in linea con il numero delle rinunce registrate negli scorsi anni.

D: Potreste condividere i pensieri a voce alta e le aspettative che avete registrato da parte degli studenti quando, nel rispetto delle misure anti-covid, si sono riferiti a voi per chiedere informazioni e inoltrare domanda?

R: Come si diceva sopra, il bando si è chiuso poco prima dello scoppio della pandemia. Nel momento in cui ciò è avvenuto quello che abbiamo potuto constatare e che possiamo condividere è la speranza degli studenti che fino all’ultimo hanno tenuto in considerazione la possibilità di partire per il secondo semestre di quest’anno accademico. Anche la maggior parte dei nostri studenti che erano già all’estero, hanno ritenuto di proseguire con la loro esperienza. Nonostante il periodo di sospensione delle attività in presenza, i nostri uffici hanno continuato a seguire e supportare gli studenti selezionati tramite nuovi strumenti, come i webinar e gli appuntamenti su richiesta.
Inoltre abbiamo digitalizzato e/o reso disponibili online tutti i documenti relativi alla mobilità (sponsorship, contratto, ecc) in modo da gestire la mobilità dello studente anche a distanza.
Questi risultati continueranno a produrre effetti positivi anche quando gli studenti riprenderanno –si spera al più presto- a vivere l’esperienza all’estero nella sua interezza.

D: Il Politecnico è, senza dubbio, una realtà importante per lo sviluppo del Paese ma è anche inserito in una rete di cooperazione internazionale straordinaria. Quanto è importante l’esperienza all’estero nella formazione accademica di uno studente che, oltretutto, in mobilità diventa ambasciatore della formazione erogata dall’istituto di appartenenza e, in tal senso, quanto ha pesato la fiducia e la cura delle relazioni interistituzionali per potersi permettere un tale successo di numeri?

R: Il Politecnico di Milano ha una fitta rete di rapporti internazionali (accordi di scambio con più di 700 sedi partner) e partecipa a diversi network internazionali anche con l’obiettivo di sfruttare quelli ritenuti più strategici per incrementare i rapporti e le collaborazioni con le università partner del network.
Attraverso l’attività di relazioni internazionali, si vuole inoltre raggiungere l’obiettivo di operare come Ateneo internazionale, creando l’opportunità per tutti i membri della comunità politecnica di affrontare e discutere temi di grande rilievo, di progettare e pianificare l’offerta didattica, le attività ed i servizi non più su scala locale ma all’interno di un più ampio contesto Europeo ed internazionale. In questo contesto l’esperienza all’estero di uno studente rimane comunque l’obiettivo principale e diversi sono gli sforzi che si stanno mettendo in campo affinché questa possibilità sia offerta e colta dal maggior numero possibile di studenti. In più occasioni viene messo in evidenza come l’esperienza internazionale possa fare la differenza e soprattutto aumentare le possibilità di trovare lavoro dopo il conseguimento del titolo, come più volte testimoniato dalle aziende con cui il Politecnico collabora.

D: Sono appena usciti i risultati delle Università Europee selezionate dalla Agenzia Esecutiva. PoliMI è parte di Enhance, una alleanza premiata che vi vede collaborare con Svezia, Norvegia, Germania, Polonia, Spagna. Cosa vuol dire per voi essere parte di una rete costituita internazionale, quanto è difficile e quanto è stimolante, è il futuro dell’istruzione?

R: Grazie all’esperienza e alla reputazione internazionale maturate negli ultimi anni, il Politecnico ambisce a diventare nel prossimo decennio il nodo e la porta di accesso ad una rete di opportunità internazionali, capace di attrarre e condividere con i propri partner risorse, infrastrutture, competenze e persone. La partecipazione al programma Erasmus è uno dei veicoli attraverso cui realizzare tale ambizione. Ne sono esempio emblematico le reti strategiche delle quali il Politecnico fa parte (in particolare IDEA League, T.I.M.E., Alliance4Tech), che partendo dallo scambio di studenti hanno consolidato un rapporto di conoscenza e fiducia; l’ambiente ideale per sperimentare collaborazioni più articolate e capillari. La collaborazione all’interno dei network si è estesa alla creazione di percorsi didattici comuni, alla trasmissione di valori condivisi, alla messa a sistema di infrastrutture e servizi.

Il valore di tali esperienze e la volontà di incrementare le loro ricadute sull’Ateneo, estendendole al contesto locale e nazionale, hanno costituito la spinta per la partecipazione alle attività della Key action 2 del programma Erasmus, in particolare la Call per le European Universities. Attraverso la costituzione dell’alleanza ENHANCE, abbiamo espresso la nostra volontà di partecipare attivamente alla costruzione di una European Education Area, che supera i confini nazionali attraverso l’implementazione di strumenti di condivisine di buone pratiche, di co-progettazione della didattica e dei servizi da parte di tutti i soggetti che gravitano intorno al mondo universitario (studenti, personale amministrativo, faculty, aziende, terzo settore). Altro concetto chiave di ENHANCE è il potenziamento dell’individuo, che verrà perseguito attraverso la definizione di una strategia educativa basata sui valori europei; lo sviluppo di un framework per il rispetto della diversità e l’uguaglianza di genere; la creazione di micro-credenziali per la formazione continua e la possibilità per gli studenti di personalizzare i propri percorsi formativi, partecipando alla progettazione degli stessi.
ENHANCE ambisce ad avere un impatto sulla società, facilitando: l’interazione tra i ricercatori sulle tematiche dello sviluppo sostenibile (aree pilota Smart Cities e Climate Action) per creare una metodologia applicabile a tutte le grandi sfide della sostenibilità attraverso un approccio interdisciplinare; la costituzione di un ecosistema europeo di imprenditorialità sostenibile, che favorisca la crescita di start-up orientate ai temi della sostenibilità.
La recente crisi sanitaria rafforza ancor più la convinzione che solo attraverso l’unione di forze e competenze a livello Europeo sia possibile affrontare le grandi sfide globali, trasformandole in opportunità di innovazione e crescita.

 

Michela Cerutti, al Primo anno di Laurea Magistrale in Building Engineering, è in partenza con una mobilità internazionale Erasmus per Coimbra. Michela, che è anche Vicepresidente della sezione ESN -Erasmus Student Network – del Politecnico di Milano, condivide questa bella riflessione:

“Sono stata selezionata per un programma di mobilità internazionale a Coimbra, in Portogallo.
Ho inviato la mia candidatura per il programma Erasmus+ a inizio gennaio, ma ho avuto poi la conferma di essere stata selezionata a fine febbraio, proprio agli inizi della Pandemia di Coronavirus.
Nonostante ciò, sono ancora attualmente molto propensa a partire per la mia mobilità e le motivazioni che mi convincono sempre di più che questa sia la scelta giusta sono molteplici.
Sono molto legata e attratta dall’ambito internazionale, ho già avuto una prima esperienza Erasmus durante la Laurea Triennale ed è stata per me una svolta talmente grande nella mia vita che non ho resistito a cogliere l’opportunità una seconda volta!
In più, sono attualmente Vicepresidente dell’organizzazione di Erasmus Student Network del Politecnico di Milano, quindi ho avuto modo di vivere questi mesi insoliti anche mettendomi nei panni di uno studente in scambio e lontano da casa in un momento così particolare.
Noi di ESN, come molte altre associazioni studentesche, ci siamo subito messi all’opera per offrire supporto pratico, ma soprattutto morale agli studenti internazionali, proponendo attività interamente online che favorissero comunque l’integrazione e la socializzazione in un periodo così buio.
È anche in casi come questi che però si comprende ancora di più la ricchezza del programma Erasmus+!

Partendo quindi da questo punto di vista e anche dal fatto che i mesi futuri saranno caratterizzati da incertezze, sono più che consapevole che sicuramente quello che vivrò non sarà un Erasmus “tradizionale”, ma molto diverso anche solo dal primo che ho vissuto.
Il termine “diverso” però, non deve assumere per forza un significato negativo, anzi! Ritengo che sarà in ogni caso un’ulteriore esperienza di crescita personale sotto diversi aspetti, come quello di dover affrontare da sola delle circostanze e delle situazioni straordinarie.
Infine, so che sia il Politecnico che le altre università europee forniscono un grande supporto a tutti gli studenti, con particolare attenzione a quelli internazionali, incentivandoli anche a non rinunciare ad un’esperienza così unica come l’Erasmus.”

 

La Rassegna Stampa dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire che raccoglie le uscite media sui dati della Lombardia:

Rassegna stampa

Alessia Ricci
Ufficio comunicazione
Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire