Università di Milano-Bicocca coinvolge 7 Paesi, 200 insegnanti e 1.400 studenti in un progetto internazionale

Alessia Ricci -, Scuola, Università

 

L’Università di Milano-Bicocca è capofila del progetto Promehs che riguarda sette Paesi.
In Italia coinvolti 200 insegnanti e 1.400 studenti.

Al via gli incontri di formazione per i 200 insegnanti della Lombardia e del Piemonte che hanno aderito a PROMEHS – Promoting Mental Health at Schools. Si tratta di un progetto finanziato dall’Unione Europea all’interno dei Bandi Erasmus (Azione Chiave 3, Sostegno alla riforma delle politiche nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù) che ha per obiettivo l’attivazione di una serie di strumenti finalizzati a migliorare la salute mentale nei contesti scolastici. L’Università di Milano-Bicocca è capofila di una rete di autorità pubbliche, network scientifici e associazioni di sette Paesi (oltre l’Italia, anche Malta, la Croazia, il Portogallo, la Grecia, la Lettonia e la Romania). Al progetto partecipano anche il MIUR e l’Ufficio Scolastico della Lombardia.
Gli incontri rivolti agli insegnanti rappresentano solo uno dei momenti in cui è articolato il programma, che in Italia coinvolge anche 1.400 studenti dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado e le loro famiglie. I docenti avranno a disposizione manuali con attività da integrare nella programmazione didattica; i dirigenti scolastici e i genitori degli studenti potranno beneficiare di incontri formativi online, manuali e linee guida sul tema della promozione della salute mentale.
Preparata attraverso una serie di riunioni, la fase attuativa del progetto ha dovuto fare i conti con le restrizioni legate alla pandemia. È stato necessario ripensare le modalità operative e non solo, dal momento che nella situazione attuale la scuola è chiamata a usare risorse per la ricostruzione di luoghi di vita sicuri, che siano contemporaneamente in grado di garantire lo svolgimento di un’adeguata attività didattica e di promuovere il benessere psicologico di chi li abita. Nel corso degli incontri, poi, si terrà conto anche delle “nuove emergenze” come quelle legate alla didattica da remoto.
«Puntiamo a migliorare l’apprendimento socio-emotivo, la resilienza e la relazione docente-studente. Nel caso degli studenti, ci aspettiamo anche un miglioramento del rendimento scolastico e una riduzione dei problemi di comportamento. Per quanto riguarda gli insegnanti, invece, tra i risultati attesi ci sono anche la crescita della soddisfazione lavorativa e la riduzione dello stress», spiega la professoressa Ilaria Grazzani, professore ordinario di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione e responsabile del laboratorio di Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione dell’Università di Milano-Bicocca, nonché coordinatrice del progetto e componente del Team Dissemination insieme a Valeria Cavioni e Francesca Rossi, assegniste di ricerca.

 

Ringraziamo l’Università di Milano-Bicocca per il contributo

 

Alessia Ricci
Ufficio comunicazione
Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire