Università europee: 12 atenei italiani presenti, l’università degli studi di Torino capofila

Alessia Ricci Università

 

Sono usciti i risultati della Call 2020 sulle Università europee. 12 gli atenei italiani presenti nelle 24 alleanze. Una di queste è a conduzione italiana, con l’università degli studi di Torino capofila di UNITA – Universitas Montium.

Le altre università coinvolte, da nord a sud, sono:

Politecnico di Milano, Università degli Studi di Genova, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi Niccolò Cusano, Università degli Studi di Pavia, Università di Firenze, Scuola Normale Superiore, Scuola Superiore Sant’Anna, Luiss Guido Carli, Università degli Studi di Napoli Federico II, Università degli Studi di Catania.

Le 24 università europee premiate in questa Call, si uniranno alle prime 17 alleanze di istituti di istruzione superiore già selezionate nel 2019.

Con un totale di 41 università europee, che coinvolgono 280 istituti, e il sostegno di € 287 milioni dal bilancio dell’UE, lo spazio europeo dell’istruzione sta diventando una realtà tangibile per molti.

Le università europee hanno il sostegno finanziario dei programmi Erasmus+ e Orizzonte 2020 e intendono migliorare la qualità, l’inclusione, la digitalizzazione e l’attrattività dell’area europea dell’istruzione superiore.

Mariya Gabriel, Commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, ha dichiarato: “Sono molto felice di constatare che le 41 università europee coinvolgono un’ampia gamma di istituti di istruzione superiore di tutti gli Stati membri e di alcuni paesi terzi. La pandemia di COVID-19 ha dimostrato che una cooperazione più stretta tra paesi, discipline e culture è l’unico modo per riprendersi dalla crisi e diventare più resilienti. Queste università europee sono un elemento fondamentale dello spazio europeo dell’istruzione.”

Scelte tra le 62 candidature pervenute, le 24 nuove università europee appena selezionate coinvolgono 165 istituti di istruzione superiore di 26 Stati membri e di altri paesi che partecipano al programma Erasmus+. Queste università approfondiranno la cooperazione tra gli istituti coinvolti, gli studenti e il personale e metteranno in comune risorse fisiche e online, corsi, competenze, dati e infrastrutture. Grazie ad una collaborazione più stretta, accresceranno la propria capacità di affrontare le sfide che le attendono durante la ripresa e a più lungo termine e di promuovere una transizione verde e una transizione digitale inclusive a vantaggio dei loro studenti e di tutti gli europei.

Le università europee ottengono i primi risultati

Recentemente la Commissione ha condotto un’indagine sulle 17 università europee esistenti, selezionate l’anno scorso. Dai risultati emerge che il 96% degli istituti ritiene che sarebbe stato meglio preparato ad affrontare la pandemia di coronavirus se l’università europea a cui appartiene fosse già stata pienamente operativa (le università europee sono state costituite appena 6-9 mesi fa). Oltre il 60% ritiene che l’appartenenza a un’università europea si sia già rivelata utile per affrontare le difficoltà correnti connesse alla crisi. Tra i buoni esempi figurano la creazione di campus interuniversitari virtuali e l’offerta di corsi misti comuni e di unità didattiche comuni integrati nei programmi di tutte le università aderenti. Le università europee mirano anche a sostenere ulteriormente l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita offrendo ai discenti di tutte le età l’opportunità di ottenere microcredenziali al completamento di corsi o moduli di breve durata.

Le alleanze includono diversi tipi di istituti di istruzione superiore, dalle università di scienze applicate alle università tecniche e dalle scuole di cinema, arte e media agli istituti comprensivi e ad alta intensità di ricerca. Coinvolgeranno circa 280 istituti di istruzione superiore di tutti gli Stati membri e di alcuni paesi terzi, ubicati non soltanto nelle capitali, ma anche in regioni europee più remote. Ogni alleanza è composta in media da sette istituti di istruzione superiore e mentre alcune sono comprensive e coprono tutte le discipline, altre si concentrano ad esempio sullo sviluppo sostenibile, la salute e il benessere, la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, l’arte, l’ingegneria o lo spazio.

In totale per queste 41 università europee è disponibile un bilancio che può raggiungere i € 287 milioni. Ogni alleanza riceve fino a € 5 milioni dal programma Erasmus+ e fino a € 2 milioni dal programma Orizzonte 2020 per un periodo di tre anni per iniziare ad attuare i propri piani e aprire la strada ad altri istituti di istruzione superiore in tutta l’UE. I finanziamenti provenienti dai due programmi costituiscono un passo importante per rafforzare le interazioni tra lo spazio europeo dell’istruzione e lo spazio europeo della ricerca. I progressi compiuti da ciascuna alleanza sono attentamente monitorati.

Nel prossimo bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027 la Commissione ha proposto di inserire le università europee nel quadro del programma Erasmus, in sinergia con Orizzonte Europa e altri strumenti dell’UE.

 

Per approfondimenti:

 

 

Alessia Ricci
Ufficio comunicazione
Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire