Citizenship: A new Ethic for the 21st Century – The Contribution of eTwinning è il titolo della Conferenza tematica europea che si è tenuta dal 21 al 23 settembre scorsi a Firenze (Salone dei Cinquecento, Palazzo Vecchio e Palazzo dei Congressi). Pubblichiamo un breve resoconto delle giornate, i materiali saranno messi a disposizione sul sito dedicato dell’evento.
La Conferenza è stato organizzata dall’Unità nazionale eTwinning – Indire, in collaborazione con l’Unità centrale eTwinning e la Commissione europea. Oltre alla presenza di rappresentanti istituzionali, tra cui il presidente dell’Indire Giovanni Biondi, Sophie Beernaerts (Capo Unità Schools and Educators della Commissione europea), Paolo Corbucci (dirigente della Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici del Miur) e la vicesindaca di Firenze Cristina Giachi, sono stati circa 250 i docenti e dirigenti scolastici che hanno partecipato all’evento, provenienti da oltre 36 Paesi. Solo una piccola rappresentanza della community eTwinning, che conta ormai oltre 400mila insegnanti, 160mila scuole e più di 50mila progetti tra scuole di 36 Paesi d’Europa.
Il tema dell’incontro ha preso ispirazione dalla “Declaration on Promoting Citizenship and the Common Values of Freedom, Tollerance and Non Discrimination through Education”, adottata il 17 marzo 2015 a Parigi dall’Unione Europea. Durante i lavori si è cercato di far luce su come aiutare gli insegnanti nel promuovere i valori della democrazia, della tolleranza, dell’inclusione e del rispetto attraverso il loro lavoro sulla piattaforma per i gemellaggi elettronici fra scuole messa a disposizione da eTwinning. Sono stati inoltre presentati i risultati raggiunti negli oltre 10 anni di attività dell’azione.
La plenaria della prima giornata è stata tenuta dalla professoressa emerita di educazione internazionale dell’Università di Birmingham Lynn Davies, con l’intervento “Preventing Violent Extremism: Global Citizenship Education Plus”. Il suo intervento è partito dal presupposto che l’estremismo violento sia un fenomeno globale e che sia il frutto di società e culture che non permettono strutture complesse di pensiero e di interpretazione della realtà, preferendo ideologie ristrette e mirate, spesso fondate sull’odio verso l’”altro”. La questione cruciale – secondo Davies – sta quindi nello sviluppo di modalità atte a ripristinare la complessità attraverso approcci educativi basati sullo scambio e l’incontro con culture diverse che rendano la mente dei ragazzi più elastica e aperta. Questo soprattutto grazie ad approcci educativi collaborativi, tesi all’arricchimento reciproco e al rafforzamento di fiducia nell’altro, cosa che avviene, appunto, nell’ambito di eTwinning.
«eTwinning – ha detto il presidente dell’Indire Giovanni Biondi a margine della prima giornata -rappresenta in Europa una delle attività di punta per costruire una cultura europea. Coinvolge migliaia di scuole e decine di migliaia di insegnanti e rappresenta un ponte tra i vari sistemi educativi per attivare percorsi didattici su tematiche emergenti in tutte le scuole europee, dal coding al learning by doing». I tavoli di lavoro che si terranno in questi tre giorni a Firenze, ha detto ancora Biondi, serviranno non solo ad approfondire e a valutare quello che stiamo facendo, ma soprattutto a cercare di rilanciare le attività, coinvolgendo sempre di più le scuole e gli insegnanti di altri Paesi europei che si stanno affacciando ora alla collaborazione e vanno aiutati ad entrare in relazione con gli altri».
Cristina Giachi, vicesindaca e assessore all’istruzione del Comune di Firenze è intervenuta all’apertura dell’evento dichiarando che costruire capitale di cittadinanza, diffondere i valori della democrazia, dell’integrazione e della comprensione reciproca è oggi quanto mai cruciale, e il modo migliore è farlo attraverso progetti didattici che mettano i ragazzi di fronte a medesimi percorsi mentali e di conoscenza. «Sono molto grata all’esistenza di eTwinning – ha proseguito – e a tutti coloro che ci lavorano. Credo che sia una grande chance per fare dell’Europa qualcosa di più di un contenitore vuoto e ideale, ma una realtà concreta che possiamo abitare ogni giorno».
Nel secondo e terzo giorno della Conferenza, i partecipanti hanno svolto attività di formazione mirata, con oltre 30 workshop coordinati da esperti e membri delle Unità nazionali eTwinning. I lavori si sono svolti nei locali del Palazzo dei Congressi e del Palazzo degli Affari di Firenze. Tra i numerosi argomenti trattati, si è parlato di “The Challenge of Cultural Diversity and Approaches to Integration” con Anna Triandafyllidou, dell’Istituto Universitario Europeo, con l’obiettivo di chiarire i termini comunemente usati per parlare di identità e diversità e per discutere dei fenomeni alla base della paura della diversità. Con Dario Ianes, professore della Libera Università di Bolzano, si è fatta luce sul tema dell’inclusione scolastica e sulle possibili strategie per il suo sviluppo. Bruno Losito, docente dell’Università Roma Tre, ha invece affrontato il tema dell’educazione alla cittadinanza e di come gli studenti siano pronti a svolgere il loro ruolo di cittadini attivi e responsabili, considerando gli approcci curricolari, le strategie di insegnamento e le procedure adottate a livello scolastico.
Il workshop della docente Eolene Boyd-MacMillian ha evidenziato come alcune discipline, la psicologia in primis, possano dare il proprio contributo alle scuole per affrontare problemi di radicalizzazione, estremismo e comportamenti violenti; il laboratorio coordinato da Maria Ranieri, dell’Università degli Studi di Firenze, ha indagato invece il ruolo dei media nel rafforzare alcune rappresentazioni stereotipate dell’”altro” e le discriminazioni. In questo contesto si è cercato di analizzare le strategie per un’educazione critica ai media, per sviluppare culture civiche attraverso cui sensibilizzare i giovani alla non discriminazione consentendo loro di partecipare come cittadini attivi e consapevoli alla società digitale contemporanea. L’ultimo focus, sul tema del razzismo e della discriminazione a scuola, è stato tenuto da Udo Enwereuzor della Onlus Cospe, un’organizzazione molto attiva nella promozione del dialogo fra le persone, dello sviluppo equo e sostenibile e della tutela dei diritti umani, al fine di favorire il raggiungimento della pace e della giustizia fra i popoli.
Ha concluso l’evento una discussione in plenaria moderata da Santi Scimeca, project manager di eTwinning, che ha stimolato i partecipanti a riflettere sulle reali opportunità che i gemellaggi elettronici possono dare per la creazione e la diffusione dei temi legati alla cittadinanza europea. Con la collaborazione di alcuni docenti – Maria Teresa Rughi, Martina Baseggio, Beate Vollmer e Clive Byrne – si è parlato di varie esperienze in differenti contesti scolastici, evidenziando problematiche, punti di forza e possibili sviluppi del lavoro in piattaforma. I lavori si sono conclusi con il saluto in plenaria di tutti gli organizzatori e i ringraziamenti speciali per i ragazzi dell’Istituto Turistico “Marco Polo” di Firenze, che hanno collaborato nell’organizzazione delle visite guidate e nelle attività di segreteria.
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di Lorenzo Mentuccia
Unità eTwinning Italia