Giorgio Graziotti, un Erasmus speciale, presenta il suo libro

Alessia Ricci Università

 

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Si è svolto domenica 2 luglio, nella cornice privilegiata della Sala Regia del Palazzo Comunale di Viterbo, a chiusura della manifestazione culturale Caffeina la presentazione del libro “Qué fuerte” dello studente Erasmus (a più riprese) diversamente abile Giorgio Graziotti. L’incipiente difficoltà di tradurre il titolo in un enfatico e approssimativo “strabiliante” nella nostra lingua rimanda alla straordinarietà di un’esperienza all’insegna della cittadinanza europea con un surplus di coraggio e determinazione.
La presentazione si apre con il saluto del Prof. Stefano Grego, pioniere dell’Erasmus, che ricorda i suoi primi studenti in mobilità, alcuni dei quali oggi siedono al suo fianco in senato accademico. Fa seguito l’intervento dell’Agenzia Nazionale che a più riprese sottolinea il valore catartico dell’esperienza di Giorgio facendo tesoro di passaggi del libro e rivisitazioni di precedenti buone prassi.
Effettivamente, il viaggio di Giorgio alla volta di Siviglia, come studente Erasmus, e poi di Madrid come tirocinante segna le tappe di un percorso altrettanto catartico come quello dell’Odissea omerica e dell’Ulysses di Joyce, come lui stesso ironizza nel libro, pieno di citazioni irriverenti e divertenti anche rispetto alla disabilità. Affetto dalla nascita di un handicap visivo e motorio che lo costringe a muoversi con l’aiuto costante delle stampelle ed il sostegno di un accompagnatore, Giorgio si laurea in filologia moderna all’Università degli Studi della Tuscia e grazie all’incoraggiamento della madre, perno del romanzo, inizia la sua avventura Erasmus.

Significativamente, ne riceve in regalo un biglietto aperto da non utilizzare mai, ma che attenui i suoi momenti di scoramento. E di fatto, lungo il cammino Giorgio avrà anche di che soffrire, grazie all’incombente presenza di un paio di personaggi noir, nello specifico il redattore di Madrid e la sua ultima accompagnatrice, a metà tra la finzione e la realtà, inseriti ad hoc nel romanzo, ad indicare come in ogni viaggio che si rispetti come “l’eroe” Erasmus, al pari di tutti gli altri, non è esente da sofferenza. Analogamente, la disabilità di Giorgio, se pur in chiave ironica e scanzonata, offre un ulteriore punto di vista da cui guardare all’Erasmus, quello di una difficoltà ad affidarsi, soprattutto per chi debba totalmente dipendere da un altro essere umano per garantirsi la sopravvivenza, che l’incontro con una cultura altra favorisce ed appiana.

Giorgio e il suo aiutante scrittore, Licandro, leggono e commentano alcuni passi del libro, infarcendoli di grasse risate condivise con un pubblico entusiasta, soprattutto nei momenti più esilaranti, quando il coautore gorgheggia Gigliola Cinquetti, ironizzando sull’ars amandi delle ragazze spagnole.
Le letture sono inframmezzate dalle domande che la giornalista Giulia Cerqueti e il Prof. Giorgio Dell’Arti, pongono ai due ragazzi, spaziando dalla religiosità di Giorgio, che da parte sua si proclama buddista fino alla perdita del padre, altro momento di grande commozione corale anche tra il pubblico tra cui siede la mamma di Giorgio, spinta a forza in prima fila dagli astanti.

Se i punti di forza del programma Erasmus sono la freschezza e la giovane età dei ragazzi che vi partecipano e che li rende ricettivi a un’esperienza unica che trasformerà la loro vita e la consapevolezza di essere cittadini europei in una realtà politica ed economica che langue (ma alla quale l’istruzione può ancora riguadagnare spazio e lustro), il viaggio di Giorgio si carica di un valore e di un significato nuovo: l’accettazione e il superamento della diversità in un’esperienza che unisce e rafforza il legame con la terra e con gli individui, all’insegna di un percorso irripetibile che da qualche anno ha aperto le porte anche ai Paesi extra-europei e che vanta oggi una generazione di “figli dell’Erasmus”, segno che l’integrazione funziona.

Da ultimo, il ricordo alle ragazze morte nell’incidente di Tarragona cui il libro è dedicato, segno che Erasmus non dimentica.
Grazie, Giorgio, e Buon Erasmus a tutti!!!!

La fotogallery (a cura di Claudio Cardinali) dell’evento di presentazione del libro Qué Fuerte! Diversamente Erasmus

 

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Per maggiori informazioni sulla partecipazione di persone con bisogni speciali alla mobilità internazionale Erasmus:

Partecipanti con bisogni speciali

 

 

Articolo a cura di Michela Bucci
Ufficio gestionale
Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire settore istruzione superiore