Il futuro dell’educazione linguistica e del plurilinguismo

Alessandra Ceccherelli Lingue

Il futuro dell’educazione linguistica e del plurilinguismo rappresenta una delle priorità della Commissione Europea e del Consiglio d’Europa, come evidenzia la recente Raccomandazione per un approccio globale all’insegnamento e apprendimento delle lingue, adottata dal Consiglio nel maggio 2019, che fa riferimento alla metodologia CLIL (Content and Language Integrated Learning), per le sue caratteristiche innovative e interattive, citando in particolare lo stato dell’arte del CLIL in Italia, come un interessante studio di caso. Si veda a tal proposito anche l’articolo pubblicato sulla piattaforma School Education Gateway della Commissione Europea.

Il CLIL in Italia è menzionato tra i vari studi di caso anche del recentissimo rapporto “The future of language education in Europe”, pubblicato da NESET, la rete di esperti internazionali nel campo dell’istruzione e della formazione, istituita per iniziativa della Commissione Europea. Tra i vari riferimenti bibliografici il rapporto cita l’articolo “CLIL in Italy: a general overview”.

Il rapporto descrive alcuni esempi di progetti che mirano allo sviluppo delle competenze linguistiche e al plurilinguismo, tra cui il progetto CertiLingua, un label di eccellenza nel campo delle lingue e del CLIL per studenti al termine della scuola secondaria di secondo grado, cui il Ministero dell’Istruzione italiano partecipa già dall’a.s. 2011-12.

Tra gli altri case studies menzionati nel rapporto NESET, la metodologia Studi/Binogi, una pratica innovativa espressamente pensata per studenti con un background da migranti, che potrebbero avere difficoltà con la lingua di studio.

Un ulteriore interessante studio di caso contenuto nel rapporto NESET è il metodo Healthy Linguistic Diet (HLD), ideato da Dina Mehmedbegovic-Smith e Thomas H.Bak, che punta alla valorizzazione del plurilinguismo e delle home languages degli studenti, potenziando il tessuto socio-culturale e il background familiare delle nostre classi sempre più multietniche e multiculturali. Il metodo HLD è attualmente oggetto di un progetto di ricerca in fieri condotto da INDIRE su un campione di scuole italiane, sotto la supervisione scientifica di Dina Mehmedbegovic-Smith, docente presso la UCL, University College London.

 

Tra le iniziative di disseminazione e diffusione delle tematiche afferenti all’educazione linguistica e al plurilinguismo, si segnala un ciclo di webinar promosso da NESET, cui è possibile registrarsi sul sito nesetweb.eu.

Il primo seminario in programma il 18 giugno avrà come tema “Helping multilingual children to catch up and succeed through the use of online language learning tools”.

Infine si segnala una indagine sulle lingue con particolare riferimento al periodo di emergenza sanitaria da COVID-19, elaborata dall’Indire in collaborazione con la Commissione Europea, di cui si prega dare la massima diffusione accedendo al seguente link entro il 10 luglio:

Rispondi all’indagine sull’insegnamento e apprendimento delle lingue entro il 10 luglio

I risultati saranno condivisi in un report e utilizzati a supporto dell’implementazione della succitata Raccomandazione del Consiglio su un approccio globale all’insegnamento e all’apprendimento delle lingue.

 

Letizia Cinganotto
Ricercatrice Indire