Un piano per conservare questo bel pianeta

Valentina Riboldi Buone pratiche, LLP, Scuola

Tra pochi giorni ci sarà la Giornata Mondiale della Terra: ci fa piacere aprire la settimana con il racconto di una delle tante esperienze Comenius dedicate all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile, il partenariato scolastico dal titolo “Plan to Preserve this Pretty Planet”, coordinato dall’Istituto Comprensivo C. Carminati di Lonate Pozzolo, che ha ricevuto il Riconoscimento europeo di qualità Star Project.
Di seguito il racconto dell’esperienza europea a cura di Maria Grazia Cardani, insegnante coordinatrice.

Un percorso di cooperazione avviato nel 2003
Il partenariato ha coinvolto otto scuole europee con alunni dai cinque ai quindici anni, situate in Italia (Lonate Pozzolo e Frosinone), Finlandia, Francia, Irlanda, Malta, Romania e Inghilterra.La decisione di lanciare e coordinare un’idea progettuale a livello transnazionale è il risultato di un percorso di internazionalizzazione avviato già dal 2003 con gemellaggi e progetti portati a termine con successo a vari livelli. Nello specifico delle azioni LLP, abbiamo partecipato come scuola partner a un precedente Comenius (2008-2010  “Good behaviour, a rainbow that colours our life”), a sua volta attivato sulla scia di un gemellaggio allora in corso con la scuola coordinatrice di Idrja (Slovenia).
Il nucleo centrale del partenariato è eredità delle esperienze precedenti e sviluppa il desiderio di continuare collaborazioni che si erano dimostrate proficue. In aggiunta abbiamo utilizzato la piattaforma e-twinning per la ricerca di nuovi partner, soprattutto allo scopo di selezionare le istituzioni scolastiche sulla base di criteri di territorialità, identità educativa e motivazione. Di fatto la piattaforma si è rivelata uno strumento efficace e adatto a valutare tutte le proposte di adesione alla nostra idea progettuale, permettendoci di integrare nel nucleo di partenza i partner di Finlandia, Francia e Italia (Frosinone).

Sviluppo sostenibile e difesa dell’ambiente
L’dea di base del progetto, incentrato sullo sviluppo sostenibile e la difesa dell’ambiente, è nata dalla forte convinzione dei docenti che saper interagire con l’ambiente in modo consapevole sia importante per preservare e promuovere un’adeguata qualità della vita in un’ottica di benessere individuale e collettivo. L’obiettivo principale del progetto è stato dunque quello di aiutare gli studenti a sviluppare una cultura di base dello sviluppo sostenibile per agevolare comportamenti socialmente responsabili nei confronti dell’ambiente inteso come patrimonio naturalistico e antropologico, promuovendone al contempo la tutela e la riqualificazione in caso di degrado.

Il paesaggio interpretato dagli alunniLe attività realizzate nei due anni di progetto sono varie e articolate. In primo luogo abbiamo testato la percezione e la consapevolezza della dimensione ambientale nei diversi paesi attraverso un questionario on-line i cui risultati sono stati confrontati e condivisi tra le varie scuole. Quindi siamo partiti da un’analisi socio-economica del territorio per comprendere la stretta connessione esistente tra comunità e paesaggio circostante e abbiamo documentato ambienti e paesaggi dei paesi partner mettendone a fuoco sia i punti forti che i punti deboli. I ragazzi sono diventati “detectives” del degrado e promotori del loro paese realizzando volantini, opuscoli e guide turistiche in formato cartaceo e elettronico e progettando una segnaletica naturalistica e storico-architettonica da installare in loco (Photo e-book e Tourist guide to locality).
Numerose sono anche le attività di carattere espressivo e operativo realizzate per il progetto. Composizioni linguistiche, opere grafiche, performances, giochi e video su temi ambientali  hanno coinvolto i ragazzi in un apprendimento più operativo che teorico, spesso accompagnato da immagini, che si è dimostrato capace di veicolare contenuti e di superare l’impaccio comunicativo di discenti provenienti da ambienti linguistici diversi.
Tra i molti prodotti realizzati segnaliamo una raccolta di oggetti  con materiale riciclato, accompagnati da lesson plans e foto step by step delle fasi operative (Craft booklet); un e-book di calligrammi (Calligrams); un opuscolo che illustra esperienze di valorizzazione di spazi scolastici (Adopt a site) e infine una raccolta di opere grafiche in cui i ragazzi hanno rielaborato quadri di paesaggi tipici del loro paese, immaginando da un lato di riqualificare ambienti squallidi, e dall’altro di deturpare luoghi incontaminati, allo scopo di rendere evidente la stretta connessione che esiste tra il comportamento umano e l’ambiente circostante (Art and landscape e-book).

Oltre alle attività didattiche in senso stretto, ogni scuola ha cercato di sviluppare un approccio globale alla ESD (Educazione allo Sviluppo Sostenibile) ideando iniziative che potessero coinvolgere direttamente staff, ragazzi e famiglie. Sono stati stilati regolamenti di classe e di istituto mirati alla riduzione dei consumi energetici e all’attuazione della raccolta differenziata dei rifiuti sia a casa che a scuola. Energy rangers in ogni classe hanno avuto un ruolo di sentinella degli sprechi e della pulizia della propria aula. Sono stati assegnati premi alle classi più pulite e in tutti gli istituti sono nati orti e aiuole. La nostra scuola primaria, in collaborazione coi nonni del Centro Anziani, ha impiantato un orto in ogni plesso dove i bambini hanno imparato i rudimenti della semina e del raccolto, facendo lezioni di educazione alimentare sul campo.

Un ideale curricolo di Educazione allo Sviluppo Sostenibile
Da un punto di vista metodologico abbiamo voluto riflettere su un ideale curricolo di Educazione allo Sviluppo Sostenibile applicabile ad ogni ordine e grado di istruzione. In via sperimentale abbiamo incluso attività di ESD nel curricolo scolastico, progettando lessons plans o moduli adatti ad ogni indirizzo e a ogni età. In particolare nel secondo anno di progetto ci siamo dedicati alla riorganizzazione di tutte le attività realizzate sui temi ambientali, elaborando una raccolta di quaranta proposte didattiche tra le più significative, presentate in forma di lesson plans divise per aree e argomenti (Material and energy; Water and air; Emission and waste; Habitat and food; Place and space) e corredate di documentazione e schede di lavoro.
Il risultato finale (ESD lesson plans booklet) è una risorsa didattica ricca e articolata duplicabile in altri contesti che rappresenta una delle eredità più significative del progetto.

Il valore aggiunto dell’esperienza Comenius: la sfida del confronto
Calligrammi Lonate 2 Il valore aggiunto dell’esperienza non si limita a questo.  I progetti Comenius richiedono sempre un notevole sforzo organizzativo e professionale, ma sono anche un’occasione di arricchimento e crescita e determinano cambiamenti significativi per coloro che accettano la sfida del confronto.  I questionari somministrati a ragazzi, famiglie e docenti al termine del percorso, dicono chiaramente che l’esperienza più coinvolgente per i più è stata quella delle mobilità. Complessivamente il progetto ha realizzato otto meeting nell’arco del biennio, consentendo a 20 nostri docenti di prender parte alle mobilità, a diciotto studenti di essere ospitati dai partner all’estero e a otto famiglie locali di accogliere ragazzi di altre nazioni, concretizzando in tutti i casi un’esperienza di scoperta e di crescita unica e irripetibile, spesso foriera di amicizie che durano tuttora.

Anche per i docenti la possibilità di visitare scuole straniere e di sperimentare direttamente modelli organizzativi e metodologie diverse dalle proprie, ha costituito una grande occasione di confronto, dalla quale sono nate riflessioni interessanti sia sul piano individuale che di team. In primo luogo per molti, superato il senso di disagio e inadeguatezza linguistica della prima ora, è emersa l’esigenza di migliorare la propria competenza comunicativa in lingua Inglese, cosa che ha portato la scuola a potenziare la formazione linguistica dei docenti anche in prospettiva di una introduzione della metodologia CLIL in un numero crescente di classi.

Un elemento di criticità messo in evidenza dalle esigenze di e-learning e di e-sharing insiti in tutti i progetti transnazionali, è stata la parziale inadeguatezza della dotazione tecnologica della nostra scuola all’avvio del progetto (copertura wireless parziale, LIM in poche classi, computer obsoleti). Anche in questo caso tuttavia i limiti della situazione reale non hanno impedito la piena realizzazione delle attività, al contrario hanno aumentato la consapevolezza dell’utilità della didattica digitale, promuovendone la diffusione e accelerando il processo di informatizzazione dell’istituto.
In sintesi possiamo affermare che l’esperienza progettuale si è conclusa con successo e soddisfazione, raccogliendo apprezzamenti diffusi tra alunni, famiglie e comunità locale.

Meeting di progetto a LonateI punti di forza del partenariato sono stati in primo luogo la chiarezza e la completezza dell’idea progettuale, che ha beneficiato dall’attualità e della rilevanza del tema trattato, sapendo coinvolgere e motivare le parti in causa sulla base di interessi già vivaci.
Consensi unanimi sono giunti infine da tutti i partner stranieri riguardo all’azione di coordinamento. Sotto questo aspetto ha contato soprattutto la definizione chiara e condivisa di ruoli,  la distribuzione equa dei carichi di lavoro, la chiarezza delle istruzioni e delle comunicazioni, e soprattutto la disponibilità costante all’ascolto e la tempestività della risposta in caso di richieste di chiarimento. Ma è ancora una volta il momento dei meeting che rimane più vivo nella nostra memoria emotiva perché, al di là delle prestazioni e degli outcomes, è sempre l’umanità delle persone che incontriamo a lasciarci il segno più profondo.
Essere riconosciuti Star Project ci rende particolarmente orgogliosi perché siamo una piccola scuola con risorse limitate, e lo sforzo organizzativo dell’intero staff, nonché l’impegno personale di alcuni docenti, sono stati davvero consistenti, andando ben oltre il dovere professionale. Per questo motivo il riconoscimento ufficiale che ci avete assegnato ci ripaga, almeno a livello simbolico, di tutte le energie spese sul campo per sostenere un’idea di scuola che vuole restare aperta alle differenze culturali, nonostante le sfide che una società sempre più complessa e difficile da interpretare, insistentemente ci lancia.

Maria Grazia Cardani
Coordinatrice del progetto

Istituto Comprensivo C. Carminati di Lonate Pozzolo, Varese