Progressi nelle politiche educative in Europa: un nuovo studio Eurydice

Elena Maddalena Eurydice, Pubblicazioni

È appena uscito il rapporto “Structural Indicators for Monitoring Education and Training Systems in Europe 2015 – Eurydice Background Report to the Education and Training Monitor 2015” curato dalla rete Eurydice. I Paesi presi in esame sono tutti gli stati membri dell’UE, oltre a Bosnia ed Erzegovina, Montenegro, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Norvegia, Serbia e Turchia.

La nuova pubblicazione, voluta dalla Commissione europea a integrazione dell’Education and Training Monitor 2015 uscito il 12 novembre, offre un’interessante analisi dei cambiamenti nelle politiche e delle riforme dei vari sistemi di istruzione in base a cinque gruppi di indicatori (anno di riferimento 2014/2015):

  • Educazione e cura della prima infanzia
  • Risultati nelle competenze di base
  • Istruzione superiore
  • Occupabilità dei laureati
  • Mobilità per l’apprendimento

Relativamente all’indicatore delle competenze di base, il rapporto di Eurydice mostra se i vari Paesi hanno messo in atto politiche mirate a utilizzare i dati sui risultati degli studenti ai fini della valutazione esterna delle scuole, dal momento che la valutazione è considerata ormai, in tutta Europa, sempre più importante per monitorare la qualità generale dell’istruzione. Per realizzarla, nella maggior parte dei casi i valutatori prendono in esame una varietà di dati che spesso comprende anche i risultati degli studenti.

 

Eurydice Background Report (JAF) - Final report (under embargo u

 

Come si può notare dalla figura sopra riportata, estratta dal nuovo rapporto di Eurydice, nella maggioranza dei Paesi in cui viene messa in pratica la valutazione esterna (ad esempio Francia, Regno Unito, Irlanda, Svezia, Danimarca Portogallo e molti Paesi dell’est europeo) i valutatori, per formulare il loro giudizio sulla qualità della scuola, tengono in considerazione i dati sui risultati degli studenti. In Germania e in Spagna la situazione varia a seconda dei Länder e delle Comunità autonome. L’Italia compare nel gruppo dei Paesi che non effettuano la valutazione in quanto, alla data di riferimento dell’indicatore (2014/2015), non era ancora entrato a regime il nostro nuovo sistema di valutazione che attualmente prevede invece che nell’autovalutazione le scuole tengano conto dei dati sui risultati degli studenti e che il rapporto di autovalutazione costituisca il punto di partenza per la valutazione esterna.

Un’altra priorità politica a livello europeo è migliorare la mobilità per l’apprendimento. Misurare i flussi di mobilità e mettere a punto supporti di tipo qualitativo sono attività sempre più presenti negli ultimi anni. Relativamente a questa priorità, uno degli argomenti che il rapporto di Eurydice prende in esame riguarda le borse di studio e i finanziamenti nazionali pubblici messi a disposizione degli studenti, e la loro portabilità all’estero. Ovviamente, a monte della questione della portabilità, è necessario sapere quale percentuale di studenti riceve queste borse di studio e in quali cicli dell’istruzione superiore ciò avviene.

 

Eurydice Background Report (JAF) - Final report (under embargo u

 

Dalla figura risulta che in tutti i Paesi, tranne l’Islanda, alcuni studenti ricevono borse di studio a supporto degli studi superiori. Tuttavia, la percentuale di studenti che le ricevono varia in maniera piuttosto significativa: soltanto in quattro Paesi (Danimarca, Lussemburgo, Malta e Cipro) ne usufruiscono quasi tutti, mentre una percentuale piuttosto alta (fra il 50% e il 90%) le riceve in Svezia, Norvegia, Finlandia, Paesi Bassi, Inghilterra, Galles, Irlanda del Nord e Croazia. In tutti gli altri Paesi, fra cui Italia, Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Belgio, Polonia e gran parte dei Paesi dell’est europeo, le borse di studio vengono assegnate a meno della metà della popolazione studentesca.

Eurydice è la rete europea che raccoglie, aggiorna, analizza e diffonde informazioni sulle politiche, la struttura e l’organizzazione dei sistemi educativi europei. Nata nel 1980 su iniziativa della Commissione europea, la rete è composta da un’Unità europea con sede a Bruxelles e da varie Unità nazionali. Dal 1985, l’Indire è sede dell’Unità nazionale italiana.

 

Per approfondire:

 

di Alessandra Mochi
Unità nazionale Eurydice