Che ruolo svolge l’istruzione superiore nell’affrontare la crisi dei rifugiati? Molti dei richiedenti asilo e dei rifugiati arrivati in Europa nel 2015 e nel 2016 sono giovani che rientravano nella fascia di età dell’istruzione superiore e risultavano iscritti all’università nel loro paese d’origine. Tuttavia, se continuare gli studi giova a coloro che arrivano e al paese che li ospita, l’integrazione di coloro che sono sfuggiti a gravi conflitti, e che spesso hanno subito traumi e non hanno competenze linguistiche o di altro genere, è un compito tutt’altro che semplice.
In molti casi, i potenziali studenti devono imparare la lingua del paese ospitante e adattarsi al nuovo sistema di istruzione superiore. Ciò richiede informazioni e orientamenti adeguati, oltre all’offerta di altrettanto adeguati programmi preparatori. Inoltre, i rifugiati hanno spesso bisogno di un sostegno considerevole dal punto di vista psicologico e finanziario. Al tempo stesso, i paesi ospitanti devono valutare e riconoscere percorsi di apprendimento che spesso non possono essere dimostrati attraverso certificati. Per questo motivo la pianificazione e le azioni a livello di sistema sono essenziali.
Il rapporto di Eurydice Integrating Asylum Seekers and Refugees into Higher Education in Europe – National Policies and measures, voluto in seguito all’aumento dei livelli migratori degli ultimi due anni, si propone di valutare fino a che punto i sistemi nazionali sono in grado di rispondere alle esigenze dei richiedenti asilo e dei rifugiati nell’istruzione superiore. Se è vero che esiste una forte domanda potenziale di istruzione superiore tra la popolazione dei rifugiati, non si può dare per scontato che questa richiesta sia facilmente soddisfatta.
Lo studio è diviso in due parti principali di cui la prima presenta una selezione di indicatori sui flussi migratori, mentre la seconda parte offre una panoramica delle politiche, delle strategie e delle misure esistenti in 35 paesi europei per l’integrazione dei richiedenti asilo e dei rifugiati nell’istruzione superiore. Sebbene nella maggior parte dei paesi non esista un approccio politico specifico, in alcuni sistemi si possono individuare buone pratiche su aspetti quali il riconoscimento delle qualifiche non documentate, il supporto all’apprendimento delle lingue, il sostegno finanziario e i servizi di orientamento personale.
di Alessandra Mochi
Unità Eurydice Italia