Sintesi dei lavori dell’evento Erasmus+ e il successo Made in Italy

Elena Maddalena -, Università

«L’Erasmus è il programma simbolo della nostra Europa e in questo momento particolare diventa la speranza, la fiamma per il rilancio dell’Europa». Queste le parole del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, intervenuta ieri al convegno “Erasmus+ e il successo Made in Italy”, organizzato il 6 luglio dall’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire in collaborazione con il Miur, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma.

La giornata è stata interamente dedicata all’analisi del sistema di istruzione superiore italiano nell’ambito della mobilità internazionale Erasmus, a fronte dei dati incoraggianti sulla sua forte capacità di attrarre studenti provenienti da Paesi extra Europei.

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Nel corso del suo intervento, il Ministro ha sottolineato l’importanza di compiere uno sforzo ulteriore per l’Erasmus, dal momento che questa esperienza ha coinvolto solo l’1,1% della popolazione giovanile interessata. In tal senso, la Commissione Ue nell’ultimo budget ha incrementato del 40% le risorse per far sì che l’Erasmus diventi il volano dell’agenda europea dal 2017. Il Ministro ha indicato poi tre mosse da compiere per far crescere il Programma: la prima è stata già avviata dalla Commissione con l’apertura dell’Erasmus ai Paesi extra Ue; la seconda, a carico dei governi nazionali, è quella di estendere l’esperienza Erasmus ai ragazzi delle scuole; la terza, che muove Europa e governi nazionali, prevede una diffusione di Erasmus in tanti altri ambiti della società, dall’apprendistato alle esperienze di lavoro all’estero.

Il Direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Flaminio Galli ha colto l’occasione per fare un bilancio delle esperienze nel primo anno della mobilità extraeuropea targata Erasmus+ (International Credit Mobility). Nella prima annualità (2015/16), gli istituti di istruzione superiore “Made in Italy” hanno riscosso un grande successo, con una richiesta di accoglienza molto elevata. Sono infatti 2.489 le istanze che sono state accordate, a fronte delle 8.983 mobilità richieste. La maggior parte dei fondi è stata assegnata agli studenti, 1.210 in entrata e 458 in uscita; una parte minore è destinata ai docenti, di cui 320 in ingresso e 277 in partenza; per le attività di formazione del personale tecnico e amministrativo delle Università, l’iniziativa ha previsto l’ingresso di 151 soggetti, rispetto ai 73 in uscita. La maggior parte delle mobilità per studio riguarda i Paesi del Mediterraneo (34 italiani in uscita e 312 studenti in ingresso dall’Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia), a seguire l’area dei Balcani Occidentali (79 in uscita e 222 studenti in arrivo dall’Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Montenegro e Serbia), e i paesi del Partenariato Orientale (240 in ingresso a fronte di 34 in uscita verso Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia, Ucraina come riconosciuta dal diritto internazionale).

Per il 2016/2017, il budget messo a disposizione per l’Italia viene incrementato del 13%, anche in ragione dell’ampliamento ai Paesi partner dell’area africana, caraibica e pacifica (ACP). In questa seconda annualità, degli 89 istituti di istruzione superiore italiani candidati, ne sono stati finanziati 52, con un budget di 13 milioni assegnato all’Italia dalla Commissione europea. I fondi finanzieranno 1.986 mobilità in entrata dai paesi extraeuropei, tra studenti, docenti e personale accademico, provenienti principalmente dalla Federazione Russa (195), Albania (191), Serbia (159), Georgia (121) e Israele (109).

In uscita, sono 1.116 le mobilità che dall’Italia hanno come destinazione paesi del resto del mondo, in primis la Federazione Russa (140), seguita da Georgia (84), Serbia (80), Israele (75) e Albania (61). Tra le università italiane che attraggono più studenti dal resto del mondo, La Sapienza di Roma è al primo posto, seguita dall’Università degli Studi di Milano, dall’Alma Mater di Bologna, dall’Università di Padova e dal Politecnico di Torino. Rispetto alla mobilità verso i paesi extra UE, i primi cinque istituti italiani per numero di studenti in partenza sono l’Alma Mater di Bologna, la Ca’ Foscari di Venezia, l’Università della Tuscia, il Politecnico di Milano e l’Università di Parma.

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Nel corso della giornata si sono susseguite due tavole rotonde, moderate dalla giornalista RAI Tiziana Di Simone. Alla prima, incentrata sul contributo di Erasmus+ all’internazionalizzazione del sistema di istruzione superiore italiano, hanno partecipato Federico Cinquepalmi, Dirigente dell’ufficio per l’internazionalizzazione della formazione superiore del Miur, Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca, Fabio Rugge, Delegato CRUI per l’internazionalizzazione, Alberto Ortolani, Segretario Generale Uni-Italia, e Alberto Bonisoli, Direttore della Nuova Accademia Belle Arti.

La seconda tavola rotonda ha raccolto le testimonianze su questa nuova forma di mobilità da parte degli studenti provenienti da Ucraina, Federazione Russa, Armenia e Montenegro che attualmente stanno studiando presso il Conservatorio di Musica di Parma “Arrigo Boito”, l’Università degli Studi di Macerata, il Conservatorio di Musica di Trieste “Giuseppe Tartini” e il Politecnico di Milano.

Sul palco è intervenuta poi la “mamma” di Erasmus, Sofia Corradi, che ha ricordato i primi passi del programma Erasmus e come la sua idea, nata nel 1969 di ritorno da una partecipazione al Programma Fulbright negli Stati Uniti, abbia poi riscosso ampi consensi nei governi europei, attivando quel percorso che oggi è diventato un programma molto vasto e strutturato.

Tra i vari lavori della giornata sono stati proiettati due video realizzati da studenti che hanno vissuto un’esperienza Erasmus. Il primo, “Make your own adventure… and study in Italy”, è a cura di Vittoria Maiolo e Stefania Carbonara, studenti della NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, Milano; il secondo “Greetings from Italy ; ) Extraordinary experiences in extraordinary Universities” è stato realizzato da Mattia Giaon, Simone Tacconelli e Manuela Tommarelli, dell’Accademia di Belle Arti di Bologna.

Guarda la galleria fotografica dell’incontro “Erasmus+, il successo del Made in Italy”

di Luca Rosetti
Ufficio Comunicazione INDIRE