Una Carta sulla qualità della mobilità per l’apprendimento nel settore della gioventù

Sara Pietrangeli Giovani, Mobilità, Pubblicazioni

Nel giugno 2017 sono stati definiti alcuni principi guida utili a conferire qualità ai progetti di mobilità. Se n’è occupata la Piattaforma europea per la mobilità per l’apprendimento –European Platform on Learning Mobility (EPLM), nell’ambito del Partenariato nel settore della gioventù tra la Commissione europea e il Consiglio d’Europa, che ha coordinato un processo per l’elaborazione di una Carta sulla qualità dei progetti di mobilità per l’apprendimento.

La mission dell’EPLM è quella di impegnarsi nel miglioramento, nella conoscenza, nella visibilità e nel riconoscimento della mobilità per l’apprendimento nel settore della gioventù. Con questo obiettivo, nel 2016 l’EPLM ha lanciato un invito a partecipare ad una consultazione pubblica sull’attuale bozza di Carta europea sulla qualità nella mobilità per l’apprendimento nel settore della gioventù. La consultazione è stata indirizzata ai giovani che hanno partecipato ad attività di mobilità per l’apprendimento (scambi di giovani, SVE, tirocini, soggiorni scolastici), ad operatori giovanili e organizzatori di progetti, a ricercatori, responsabili politici, Agenzie nazionali.

Obiettivi delle linee guida
La mobilità per l’apprendimento viene sempre più utilizzata come strumento pedagogico sia in contesti formali che non formali e la qualità acquisisce un peso determinate, poiché garantisce il miglioramento dei risultati e facilita i processi di riconoscimento. L’obiettivo è quello di offrire un’esperienza di mobilità che sia significativa per tutti i giovani e non solo per i più privilegiati e i più intraprendenti.
Nell’ambito dell’EPLM, la mobilità per l’apprendimento è definita come “mobilità transnazionale intrapresa per un periodo di tempo, organizzata in modo consapevole a scopo educativo e per acquisire nuove competenze o conoscenze”.

La Carta sulla qualità è una guida pratica, uno strumento di riflessione, un insieme di principi ideali per supportare la qualità nella mobilità transnazionale per l’apprendimento; non è un insieme di regole vincolanti cui attenersi e può essere utilizzata anche nell’ambito di progetti educativi intersettoriali e oltre Erasmus+; è infatti valida per tutti i programmi che offrono opportunità di mobilità transnazionale per l’apprendimento a vantaggio dei giovani.
Le linee guida pratiche sono rivolte agli attori della mobilità transnazionale nel settore della gioventù, leader, animatori giovanili, facilitatori, giovani, e contengono un focus specifico sulle attività di educazione non formale.

È stata presa in considerazione un’ampia gamma di progetti internazionali di mobilità giovanile, che vanno dagli scambi di giovani, al volontariato, agli scambi scolastici, alla mobilità degli animatori giovanili, ai tirocini formativi. Quindi, alcuni principi saranno più rilevanti in determinati contesti e meno in altri. Inoltre, la Carta sulla qualità si concentra in particolare sulla dimensione internazionale del progetto, pur riconoscendo che l’effettiva attività di mobilità è solo una parte dell’intero processo, che è invece costituito da fasi altrettanto importati, quali la preparazione, il supporto e il follow-up. Mira anche a sostenere l’apprendimento da parte degli organizzatori del progetto, rendendoli maggiormente consapevoli dei loro punti di forza e debolezza, aiutandoli così a migliorare il progetto.

I 22 principi della Carta sulla qualità
Forniamo di seguito una sintesi delle linee guida pratiche:

1. Il progetto ha chiari obiettivi di apprendimento, negoziati e condivisi con tutti gli attori coinvolti, compresi i partecipanti, sulla base delle loro esigenze e comunicati con largo anticipo in modo chiaro e adatto ai giovani.

2. Il progetto di mobilità si adatta alle esigenze delle organizzazioni, è cioè compatibile con gli obiettivi di tutte le organizzazioni partner; è un’opportunità per lo sviluppo professionale e strategico e apporta valore aggiunto alle organizzazioni.

3. Il tipo di mobilità per l’apprendimento si adatta al profilo e ai bisogni dei partecipanti e agli obiettivi di apprendimento; la scelta è effettuata anche in base alle risorse disponibili; le organizzazioni gestiscono le aspettative dei partecipanti.

4. Prima dell’attività, gli organizzatori individuano con i partecipanti, in modo cooperativo, gli indicatori per valutare i risultati del progetto; monitorando gli indicatori di successo sin dall’inizio si otterranno miglioramenti dei progetti attuali e futuri.

5. Le informazioni sul progetto e le condizioni per il coinvolgimento vengono fornite prima dell’adesione dei partecipanti; le informazioni vengono comunicate attraverso canali appropriati alla natura e ai bisogni dei target group, in modo che i partecipanti possano operare una scelta informata; la partecipazione al progetto è volontaria.

6. In caso di selezione, i criteri e le procedure sono trasparenti, adattati al tipo di mobilità, precisi e chiari per tutti i soggetti coinvolti nella selezione, utilizzati oggettivamente per individuare i partecipanti più idonei; i candidati non selezionati ricevono un chiaro feedback sul motivo per cui non sono stati scelti.

7. Gli organizzatori ascoltano le esigenze e i bisogni dei partecipanti, al fine di creare un ambiente inclusivo, garantire condizioni adeguate a tutti i giovani e consentire loro di partecipare pienamente al progetto.

8. Gli organizzatori si assicurano che le risorse siano adeguate al raggiungimento degli obiettivi e al soddisfacimento delle esigenze dei partecipanti e le gestiscono in modo responsabile; esiste una corrispondenza realistica tra risorse umane, fisiche e finanziarie, tra il tempo a disposizione, le attività, i bisogni dei partecipanti e gli obiettivi; gli organizzatori devono essere adeguatamente preparati e formati.

9. L’ambiente in cui avviene l’apprendimento aiuta a realizzare gli obiettivi di apprendimento; gli ambienti vengono scelti e personalizzati, in modo che i partecipanti siano in grado di acquisire le competenze definite negli obiettivi di apprendimento del progetto di mobilità.

10. Il programma è preparato con largo anticipo insieme a tutti gli attori coinvolti e si adatta all’ambiente di accoglienza; gli attori condividono le aspettative e concordano con largo anticipo su come attueranno il progetto; sono chiari i ruoli e le responsabilità.

11. I partecipanti interagiscono con le diverse culture rappresentate nel progetto e nelle comunità ospitanti; il programma offre opportunità per incontri autentici con altre culture, stimola il processo di apprendimento interculturale e consente ai partecipanti di sfidare stereotipi e pregiudizi; la durata e l’intensità dell’interazione sono adattate al target group.

12. Gli attori del progetto creano le condizioni per una partnership positiva che garantisca l’apprendimento dei partecipanti; comunicano in modo trasparente, condividono responsabilità, concordano sui processi; sono disposti a compromessi nell’interesse dei partecipanti.

13. Gli organizzatori curano gli aspetti pratici con largo anticipo, quali viaggio, alloggio, sicurezza e assicurazione, ne informano subito i partecipanti e molto prima della partenza.

14. I partecipanti ricevono un’adeguata preparazione prima della partenza; anche lo staff coinvolto nel progetto passa attraverso un processo di preparazione.

15. I metodi utilizzati sono adeguati a raggiungere gli obiettivi di apprendimento; le attività sono adattate alle capacità e abilità dei partecipanti; gli organizzatori condividono i feedback con i partecipanti, rivedono gli obiettivi e i metodi di apprendimento e li adattano alle loro esigenze e ad eventuali cambiamenti di situazione.

16. Gli organizzatori garantiscono la leadership e un supporto adeguato durante il progetto e durante tutto il processo di apprendimento, e un supporto qualificato al fine di far cessare eventuali problemi; i partecipanti sono a conoscenza delle strutture di supporto e di come accedervi; i partecipanti che ricevono supporto hanno la possibilità di imparare dalle situazioni difficili incontrate.

17. Gli organizzatori offrono spazio e supporto per una riflessione strutturata sull’esperienza, sia individualmente sia collettivamente, che ha luogo prima, durante e dopo l’attività anche attraverso l’utilizzo di strumenti e procedure per il riconoscimento; gli organizzatori aiutano i partecipanti ad interpretare le esperienze in un’altra prospettiva, così da formare e sfidare le proprie opinioni e sviluppare il pensiero critico.

18. I risultati dell’apprendimento sono valutati sia a livello di progetto nel suo insieme sia a livello di partecipazione individuale, in una prospettiva di breve e lungo termine; la valutazione mette a confronto il punto di partenza del partecipante e l’impatto del progetto sull’individuo e tiene conto di una prospettiva di lungo termine.

19. La valutazione include anche i risultati non attesi: sono compresi sia gli obiettivi esplicitati sia altri risultati positivi o negativi, risultanti dal progetto.

20. Gli organizzatori supportano i partecipanti per documentare i risultati dell’apprendimento e i risultati del progetto, li aiutano a riconoscerli e decidono insieme come farlo già nelle prime fasi del progetto; i partecipanti ricevono un attestato di partecipazione; gli organizzatori li aiutano ad ottenere il riconoscimento dei loro risultati.

21. Gli organizzatori aiutano i partecipanti a mettere a frutto i risultati dell’esperienza, attraverso le varie fasi del progetto: nella fase di preparazione gli organizzatori li aiutano a gestire le aspettative; durante la fase di implementazione, i partecipanti sono stimolati a collegare l’esperienza alla propria realtà; dopo le attività, gli organizzatori supportano i partecipanti a trasferire il loro apprendimento in altri contesti e ad utilizzare i risultati per il loro futuro sviluppo personale e professionale.

22. Gli organizzatori mettono a frutto i risultati del progetto affinché abbia un più ampio impatto; gli organizzatori pianificano in anticipo come ottimizzare l’impatto del progetto; durante l’implementazione, organizzatori e partecipanti prendono misure per accrescere la visibilità del progetto; organizzatori e partecipanti individuano consapevolmente i risultati che possono essere messi a frutto; le buone pratiche sono documentate e condivise; gli organizzatori riflettono sul modo in cui il progetto di mobilità si adatta ad un più ampio sviluppo strategico dell’organizzazione.

Il documento fornisce, inoltre, una sintesi della terminologia utilizzata e delle differenti tipologie di progetti.

La Carta sarà accompagnata da indicatori e da un manuale sulla qualità nella mobilità per l’apprendimento, che saranno pubblicati nel 2018. I tre strumenti (carta, indicatori, manuale) sono pensati per organizzare progetti di mobilità per l’apprendimento di qualità.

Se vuoi saperne di più, consulta la Carta sulla qualità della mobilità per l’apprendimento http://pjp-eu.coe.int/en/web/youth-partnership/charter-learning-mobility

Se vuoi approfondire, prendi visione della Mappa concettuale di base “Qualità nella mobilità per l’apprendimento” http://pjp-eu.coe.int/documents/1017981/9484127/Background+Paper+on+Quality+in+Learning+Mobility.pdf/9613a580-5db0-43a0-acda-a8cf091a7afc


a cura di Paola Trifoni