Verso una Strategia dell’UE per la gioventù: responsabilizzare i giovani e far sì che sviluppino la propria resilienza

Sara Pietrangeli Giovani

Con la Comunicazione del 22 maggio 2018 la Commissione europea invita il Consiglio ad approvare la nuova Strategia dell’UE per la gioventù per il periodo 2019-2027, basandosi anche sugli obiettivi delle politiche proposti nel corso della Conferenza dell’UE sulla gioventù dell’aprile 2018, denominati “YouthGoals” e raggruppati in 11 aree tematiche. La Conferenza ha rappresentato il punto di raccolta di dati, idee, proposte pervenuti da oltre 48.000 giovani europei che si sono espressi sul futuro dell’Europa e sulle politiche che impattano sulla loro vita, partecipando al processo di consultazione su vasta scala nell’ambito del Dialogo strutturato europeo.

La Comunicazione della Commissione europea si basa anche su fonti di dati attendibili, come ad esempio quelli divulgati da Eurobarometro Flash ed Eurostat, sulla valutazione della Strategia 2010-2018, sulle consultazioni che si sono svolte nell’ambito dell’”Anno dell’ascolto” e del “nuovo discorso narrativo per l’Europa”.

La nuova Strategia dell’UE per la gioventù ripartirà, quindi, dai risultati realizzati dalla strategia precedente, ma sarà anche sarà migliorata in termini di accessibilità, visibilità e impatto per garantire una migliore partecipazione dei giovani.
La cooperazione in materia di politiche per i giovani sarà ulteriormente rafforzata ed avrà i seguenti molteplici obiettivi.

  • Realizzare attività in tre principali ambiti di intervento:
    – Mobilitare – promuovere la partecipazione dei giovani alla vita democratica.
    – Collegare – mettere in contatto i giovani di tutta l’UE e del resto del mondo per promuovere l’impegno nel volontariato, la mobilità per l’apprendimento, la solidarietà e la comprensione interculturale.
    – Responsabilizzare – sostenere il potenziamento del ruolo dei giovani attraverso la qualità, l’innovazione e il riconoscimento dell’animazione socioeducativa.
  • Raggiungere tutti i giovani: cercare di migliorare le prospettive di tutti i giovani, indipendentemente dal loro contesto di provenienza o dal loro status sociale.
  • Operare su più livelli, da quello globale a quello locale: la responsabilizzazione dei giovani inizia al livello di base e dipende dalle diverse situazioni in cui essi si trovano. La cooperazione dell’UE in materia di gioventù dovrebbe favorire i contatti con i decisori politici e con gli operatori a livello regionale e locale e incoraggiare i giovani ad adottare iniziative dal basso.
  • … e nel mondo virtuale: le strategie devono tenere conto delle opportunità e delle sfide, attingendo al potenziale dei social media, dotando i giovani di competenze digitali e promuovendo il pensiero critico e l’alfabetizzazione mediatica.

La nuova Strategia dell’UE per la gioventù si concentrerà su tre aree di azione:

MOBILITARE
È tempo di ascoltare i giovani e conferire loro maggiori responsabilità! Si tratta, quindi, di compiere un passo avanti nel dialogo con i giovani, abbracciando un pubblico più ampio ed eterogeneo, puntando a raggiungere i giovani più svantaggiati, attingendo alle competenze di giovani esperti e ricercatori.
Le azioni da mettere in campo, oltre agli incontri e alle conferenze sulla gioventù organizzati a livello europeo, dovranno abbracciare nuove forme alternative di partecipazione, comprese le campagne on-line e le consultazioni attraverso piattaforme digitali collegate al Portale europeo per i giovani.

La cooperazione a livello dell’UE punterà a:
– avviare un nuovo dialogo dell’UE con i giovani.
– consolidare il Portale europeo per i giovani.
– intensificare la partecipazione dei giovani alla vita democratica, l’accesso a informazioni di qualità, promuovere la partecipazione alle elezioni europee e ad altre consultazioni elettorali.
– sostenere l’”apprendimento della partecipazione” e stimolare l’interesse per le azioni di partecipazione attraverso Erasmus+.

Gli Stati membri si impegneranno a:
– promuovere il dialogo e i meccanismi di partecipazione a tutti i livelli del processo decisionale.
– incoraggiare l’impegno sociale e civico dei giovani.
– contribuire a preparare i giovani alla partecipazione.
– esplorare nuove forme alternative di partecipazione democratica.
– utilizzare strumenti per promuovere il dibattito sull’UE.

Il dialogo sarà coordinato a livello dell’UE e dovrà essere trasparente e visibile in termini di impatto.

COLLEGARE
La Strategia dell’UE per la gioventù sosterrà opportunità di scambi, volontariato, cooperazione e azione civica per i giovani che intendono fare esperienze in un contesto europeo. Erasmus+ sarà uno degli strumenti maggiormente utilizzati, includendo anche la possibilità di promuovere scambi virtuali che consentano il dialogo tra i giovani dell’UE e dei paesi del Mediterraneo meridionale. Attraverso il volontariato l’EU si propone di offrire ai giovani nuove possibilità per manifestare la solidarietà, ad esempio con opportunità di lavoro o tirocinio nell’ambito del Corpo europeo di solidarietà.

La cooperazione a livello dell’UE punterà a:
– collegare fra loro i giovani di tutta Europa e del resto del mondo.
– sostenere l’attuazione del Corpo europeo di solidarietà.
– accrescere la partecipazione alla solidarietà e mobilità per l’apprendimento transfrontaliere nel quadro di Erasmus+ e del Corpo europeo di solidarietà, con particolare attenzione a coloro che hanno minori opportunità.

Gli Stati membri si impegneranno a:
– incoraggiare l’impegno dei giovani a favore della solidarietà, promuovere programmi di sostegno e rafforzare le capacità delle organizzazioni attive in tale settore; elaborare programmi nazionali, ricercando complementarietà e sinergie con il Corpo europeo di solidarietà.
– esaminare ed eliminare gli ostacoli giuridici e amministrativi alla solidarietà transfrontaliera.
– promuovere il riconoscimento delle esperienze di volontariato e la convalida dei risultati dell’apprendimento, anche nel mercato del lavoro.

RESPONSABILIZZARE
L’animazione socioeducativa dota i giovani di competenze e abilità essenziali, in alcuni casi è un ponte verso l’istruzione, la formazione o l’attività lavorativa e, pertanto, previene l’esclusione. Perché sia possibile sfruttare appieno le sue potenzialità, è necessario sostenere il riconoscimento dell’apprendimento non formale attraverso l’animazione socioeducativa, che rappresenta un vantaggio soprattutto per chi è in possesso di scarse qualifiche formali e consente di migliorare l’occupabilità e le abilità imprenditoriali.

Anche gli animatori socioeducativi devono migliorare le proprie competenze per adattarsi alle esigenze ed abitudini dei giovani e ai cambiamenti tecnologici. La riduzione di fondi in questi ultimi anni ha reso difficile un investimento in questo settore.

La cooperazione a livello dell’UE punterà a:
– attuare un’agenda per la qualità, l’innovazione e il riconoscimento dell’animazione socioeducativa.
– sviluppare e diffondere pacchetti di strumenti pratici per l’animazione socioeducativa di qualità.
– sostenere attività dal basso in materia di riconoscimento, innovazione e sviluppo delle capacità dell’animazione socioeducativa nel quadro di Erasmus+.
– sostenere l’apprendimento reciproco e la raccolta di dati sull’animazione socioeducativa digitale, sulle competenze degli animatori socioeducativi e sul finanziamento di questo tipo di attività.

Gli Stati membri si impegneranno a:
– sviluppare la qualità attraverso i sistemi e gli strumenti da utilizzare nella formazione degli animatori socioeducativi.
– adattare al mondo digitale la struttura, i metodi e i canali di comunicazione dell’animazione socioeducativa e integrarla nella formazione degli animatori.
– potenziare il valore dell’animazione socioeducativa per i giovani, sviluppando strumenti di riconoscimento adeguati.
– raggiungere tutti i giovani, in particolare con minori opportunità, attraverso l’animazione socioeducativa.

Per aumentare l’efficacia della Strategia, la Commissione europea propone interventi a livello intersettoriale e l’adozione di un duplice approccio:

1. Rafforzare la dimensione giovanile nei settori strategici a livello dell’UE, attraverso un coordinatore dell’UE per la gioventù come referente per la Commissione europea e come riferimento per i giovani;
2. Invitare gli Stati membri a tradurre le priorità della Strategia in azioni mirate nel contesto nazionale e a produrre piani d’azione nazionali.

Per migliorare la governance e renderla più partecipativa, la Commissione propone l’individuazione di priorità e di flessibilità nell’attuazione di interventi, da adattare ai contesti nazionali; il monitoraggio delle politiche sulla base di dati concreti; la produzione di relazioni e valutazioni; l’apprendimento reciproco attraverso la condivisione di buone pratiche e la diffusione delle informazioni; l’utilizzo efficace dei programmi e dei fondi dell’UE.

Come andrà a finire? La prossima occasione di confronto e negoziazione sull’impianto della nuova Strategia sarà offerta dalla terza Conferenza dell’UE sulla gioventù, che si terrà a settembre in Austria, e che porterà a termine i lavori del VI Ciclo di Dialogo strutturato europeo. La decisione di approvare la nuova Strategia spetterà invece al Consiglio, che avrà anche il compito di adottare un piano di lavoro sulla base proposte presentate dalla Commissione europea.

Se vuoi saperne di più, puoi prendere visione del sito https://ec.europa.eu/youth/news/eu-youth-strategy-adopted_en

A cura di Paola Trifoni