L’importanza del “fattore insengnanti” è stata al centro di un vivace dibattito che si è sviluppato durante l’estate, in seguito alla pubblicazione del rapporto Eurydice “The Teaching Profession in Europe: Practices, Perceptions, and Policies”, che analizza le politiche che regolano la professione docente e i comportamenti, le pratiche e le percezioni dei docenti stessi. In particolare, il rapporto interessa i quasi due milioni di insegnanti dell’istruzione secondaria inferiore impiegati nei 28 Stati membri, in Islanda, Liechtenstein, Montenegro, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Norvegia, Serbia e Turchia. Si basa su dati Eurydice ed Eurostat/UOE e su un’analisi secondaria dei dati TALIS 2013, combinando così dati qualitativi con dati quantitativi.
Sul rapporto adesso è disponibile un articolo di approfondimento a cura dell’Unità italiana Eurydice, che sintetizza ed evidenzia alcuni dei risultati più significativi emersi dal rapporto, mettendo in particolare l’accento sulla transizione dalla formazione iniziale alla professione docente, sullo sviluppo professionale continuo, la mobilità transnazionale, il contesto demografico e le condizioni di lavoro dei docenti, compreso l’aspetto della valutazione.
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I temi della mobilità transazionale e la valutazione dei docenti hanno trovato spazio anche sulle colonne delle prinicipali testate italiane, per una panoramica completa degli articoli che sono usciti sulla professione insengnante, in riferimento al Rapporto Eurydice, si rimanda alla Rassegna Stampa di luglio e agosto in Area Stampa.
di Elena Maddalena
Area Comunicazione
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