Sono storie di uomini, donne e bambini quelle che emergono dai molteplici dati raccolti nel volume Dossier Statistico Immigrazione a cura di IDOS, in partenariato con la rivista interreligiosa “Confronti” e in collaborazione con l’Unità Nazionale Antidiscriminazione Razziali. Sono i volti di 244 milioni di persone emigrate volontariamente, volti di 65,3 milioni di “migranti forzati”, tra richiedenti asilo, rifugiati e profughi.
I residenti stranieri in Italia a fine 2015 sono risultati essere 5.026.153 ma, se si considerano anche i soggiornanti non ancora registrati all’anagrafe, si arriva a 5.498.000 persone. In crescita il numero degli nostri connazionali residenti all’estero: 5.202.000, 200.000 individui in più nel 2015 secondo le anagrafi consolari.
Ma quanti sono gli alunni e gli studenti stranieri presenti in Italia?
Nell’ a.s. 2015/2016 si sono iscritti 814.851 alunni di cittadinanza non italiana, 9,2% degli iscritti totali nei diversi gradi scolastici (dall’infanzia alla secondaria di II grado); più della metà sono nati in Italia, fenomeno che nelle scuole primarie riguarda 7 bambini stranieri su 10 e in quelle dell’infanzia 8 bambini su 10. Rispetto all’anno scolastico precedente, però, si registra una contrazione del numero di alunni stranieri venuti alla luce nel nostro Paese, passato da 450.362 a 445.395 ragazzi (-1,1%). La spiegazione del decremento, secondo gli studiosi del Dossier, non va cercata in una uscita dei figli degli immigrati dai percorsi di scolarizzazione, ma molto probabilmente nelle 178.000 nuove acquisizioni della cittadinanza italiana avvenute nel 2015 che per il 37% dei casi riguarda proprio giovani che l’hanno ottenuta o per trasmissione automatica da parte del genitore straniero diventato italiano oppure per elezione; alunni, quindi, che rispetto al 2014 sono italiani a tutti gli effetti.
In riferimento alle scuole secondarie di secondo grado, il 7% degli iscritti è straniero, ma la presenza sale all’8,1% negli indirizzi tecnici e al 12,6% in quelli professionali, risultando ancora più intensa negli istituti di istruzione e formazione professionale e nei corsi serali, dove l’incidenza di iscritti con nazionalità non italiana è del 14,7% nel primo caso e del 17,5% nel secondo.
Rispetto ai primi anni duemila il numero degli stranieri immatricolati presso gli atenei italiani è cresciuto del 50%, passando da 9.004 nell’a.a. 2003/2004 ai 13.510 registrati nell’a.a. 2015/2016, di cui il 54,3% in possesso di un diploma di studi superiori conseguito in Italia. Se in media le donne rappresentano il 55,4% degli immatricolati, tra gli stranieri la quota sale al 58,7%, presenza che si fa più intensa tra gli iscritti di nazionalità ucraina (73,6%), moldava (67,2%) e albanese (64%).
Il 4,3% della popolazione studentesca complessiva è composto da universitari stranieri (70.339 su 1.652.592 in termini assoluti, a.a. 2014/2015); il valore più alto si registra nel gruppo di corsi di studi linguistici (7,7%), in quello di architettura (6,6%), nel gruppo economico –statistico (5,9%) e in quello di ingegneria (5,6%).
Tra i 10.719 stranieri che hanno conseguito il titolo nel 2014 (3,4% su 304.608 laureati nel Paese) ben il 60,8% è donna; i neodottori di nazionalità albanese sono i più numerosi (13,9%), seguiti dai cinesi (11,4%) e romeni (8%).
Dagli Atenei italiani sono partiti per un’esperienza Erasmus di studio o tirocinio 1.403 studenti di nazionalità straniera nell’a.a. 2014/2015, il 4,5% del totale della mobilità e il 2% degli iscritti stranieri. I più numerosi sono albanesi (12,7%), seguiti dai romeni (8,7%) e dai camerunensi (7%). Se si osserva il dato di genere la presenza al femminile rappresenta il 58,7% degli studenti stranieri partiti dall’Italia, lo stesso valore riscontrato nella popolazione Erasmus complessiva che lascia intendere una forte omologazione nei costumi e nelle aspirazioni delle giovani universitarie.
di Luisella Silvestri
Agenzia Nazionale Erasmus+
Unità Studi e Analisi