“L’istruzione può costruire ponti fra persone provenienti da ambienti ed esperienze diverse,
favorisce lo sviluppo personale dei giovani e può contribuire allo sviluppo di una mentalità aperta”
Con queste parole il Ministro olandese dell’Istruzione, Jet Bussemaker, ha chiuso l’ultimo Consiglio speciale Istruzione e Cultura dedicato al tema dell’inclusione sociale nell’educazione. In Europa c’è ampio consenso sul ruolo cruciale dell’istruzione nell’aiutare i migranti e i rifugiati ad ambientarsi e integrarsi nei nuovi Paesi e in ambienti sconosciuti. L’afflusso di migranti e rifugiati è una sfida per le scuole e gli educatori che offre un’opportunità per gli istituti scolastici, che hanno più di una ragione per lavorare sulla diversità culturale e sviluppare progetti che promuovano la tolleranza e l’inclusione.
Nell’incontro di Bruxelles i 28 Ministri dell’Istruzione dell’Unione hanno adottato una risoluzione per sviluppare misure che garantiscano investimenti mirati nei settori dell’istruzione della formazione per promuovere la cittadinanza e l’inclusione sociale, oltre che contribuire a colmare il deficit di competenze, ripristinare posti di lavoro e promuovere una crescita economica sostenibile. L’incontro rappresenta l’ultimo passo di un percorso comunitario avviato da oltre vent’anni sul tema; dai documenti comunitari pubblicati dopo il Consiglio viene sottolineata l’importanza di sistemi educativi non solo impegnati nella “creazione” di nuova forza lavoro, ma promotori dei valori fondamentali europei condivisi, come la libertà di espressione, la cittadinanza democratica e l’uguaglianza. L’attenzione europea rispetto ai questi temi coinvolge in modo diretto i Programmi educativi europei e quindi Erasmus+, che tramite le opportunità di mobilità e cooperazione rappresenta uno strumento prezioso di coesione sociale.
Erasmus+ lo sviluppo di sistemi di istruzione e formazione inclusivi
Per il 2016, la Commissione europea e gli Stati Membri hanno evidenziato come priorità la creazione e la promozione di Sistemi di istruzione, formazione e Gioventù inclusivi. A seguito degli attacchi terroristici, la situazione di tensione internazionale ed i relativi flussi migratori si sottolinea con forza – a partire dalla Dichiarazione di Parigi del marzo 2015 – il ruolo che Istruzione e Formazione possono e devono avere nel contribuire a creare società inclusive e allo stesso tempo fare da “ponte” fra il mondo dell’educazione e il mercato del lavoro. L’afflusso di migranti e rifugiati è una sfida per le scuole e gli educatori e offre un’opportunità per gli istituti scolastici, che hanno più di una ragione per lavorare sulla diversità culturale e sviluppare progetti che promuovano la tolleranza e l’inclusione. A questo proposito una delle priorità orizzontali nella Guida al Programma 2016 Erasmus+ è dedicata alla “promozione dell’equità e dell’inclusione, facilitando l’accesso ai partecipanti provenienti da ambienti svantaggiati e con minori opportunità in confronto ai loro coetanei, nei casi in cui lo svantaggio limiti o impedisca la partecipazione ad attività transnazionali”.
I Partenariati strategici
Tra il 2014 e il 2015, in Erasmus+ sono stati avviati 83 progetti di cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche (Partenariati strategici dell’Azione Chiave 2) volti all’apertura, l’accoglienza, l’integrazione sociale, l’equità. I partenariati di questo tipo rappresentano il 12% dei 703 progetti finanziati a livello nazionale e coinvolgono scuole, università e organizzazioni impegnate nell’apprendimento degli adulti. La tematica è stata declinata in vari modi: studio delle lingue, apprendimento interculturale, acquisizione di competenze, integrazione nelle istituzioni educative e di formazione, nel mercato del lavoro e nella società, riconoscimento di competenze, orientamento professionale, supporto personale, psicologico e generale, sostegno a educatori e insegnanti. In Italia il tema ha suscitato interesse anche in anni meno recenti: dal 2007 al 2013 sono stati 286 i progetti realizzati dal mondo della scuola e nell’educazione degli adulti.
Gli strumenti online
Per chi sta elaborando una proposta per Partenariati strategici in vista della scadenza il prossimo 31 marzo, o chi semplicemente desidera farsi un’idea rispetto alle esperienze e le azioni concrete per l’inclusione sociale già attive in Europa, vale la pena ricordare gli strumenti comunitari disponibili in rete. Il principale canale online realizzato dalla Ue è la nuova banca dati European Web Site on Integration, che offre una panoramica dei progetti avviati per l’integrazione dei migranti. Il database raccoglie pratiche e iniziative intraprese nei 28 Stati membri per migliorare l’inclusione e la coesione sociale dei migranti che risiedono legalmente in uno dei Paesi europei. Il sito fornisce anche informazioni anche rispetto al mandato per promuovere l’integrazione a livello comunitario, le azioni europee affinché l’integrazione possa funzionare, e l’integrazione nelle diverse aree politiche di intervento.
Per le scuole e gli insegnanti è disponibile anche un sondaggio realizzato di recente dalla Commissione europea, che mostra alcune iniziative a supporto dell’integrazione dei rifugiati realizzate dalle organizzazioni che lavorano nell’istruzione scolastica, la formazione professionale e l’apprendimento degli adulti. Dal sondaggio, che ha coinvolto 256 intervistati, è scaturito un elenco di buone pratiche. Le risposte raccolte sono suddivise in 10 aree: apprendimento delle lingue, apprendimento interculturale, acquisizione di competenze, integrazione nelle istituzioni educative e di formazione, nel mercato del lavoro e nella società, riconoscimento di competenze, orientamento professionale, supporto personale, psicologico e generale, supporto a insegnanti ed educatori.
Inoltre, la Direzione Generale Istruzione e Cultura della Commissione ha realizzato anche un estratto del report specifico per l’istruzione scolastica: “Challenges, ideas and inspiring practices from European Schools”.
di Elena Maddalena
Agenzia nazionale Erasmus+ INDIRE
dati e statistiche a cura di Matteo Nenci e Laura Nava
Erasmus+ INDIRE
Per approfondire:
- Intervista “Erasmus+ per i migranti” a Manuale d’Europa alla coordinatrice dell’Agenzia Erasmus+ INDIRE, Sara Pagliai, ai microfoni di Radio 1 Rai.