Il Festival d’Europa 2015 si è confermato una vetrina spumeggiante per tanti progetti di cooperazione internazionale realizzati con il supporto di Erasmus+ nel pieno rispetto del presupposto che anima il Programma e cioè l’apprendimento durante tutto l’arco della vita.
Non poteva mancare il settore AFAM, Alta Formazione Artistica e Musicale, attivo in Erasmus dal 2007 e che contribuisce con oltre 600 studenti ad ingrossare i numeri della mobilità outgoing italiana su base annua. Partono per studio ma anche per svolgere dei tirocini all’estero e sono sempre piacevolmente colpiti da come il linguaggio dell’arte, internazionale per definizione, possa arricchirsi tanto con una esperienza del genere.
Il Conservatorio di Milano Giuseppe Verdi è una tra le istituzioni che maggiormente contribuisce a tenere alti i numeri della mobilità internazionale AFAM: lo abbiamo avuto ospite a Firenze, il 9 maggio scorso, festa dell’Europa e giornata dedicata a Espressioni d’Europa, appunto!
La performance è stata eseguita dal Quartetto Solisax, nato dall’incontro e dall’amicizia di quattro studenti, provenienti da Taranto, Spalato, Siracusa e Messina nella cornice internazionale del conservatorio “G. Verdi” di Milano. Allievi delle classi dei MM° M. Marzi e D. Comoglio, i ragazzi hanno fondato il quartetto a fine 2013 con la volontà di far conoscere e diffondere le versatili ed eclettiche attitudini del quartetto di saxofoni. Il ventaglio musicale proposto guarda infatti a generi e stili differenti; a partire da trascrizioni della musica barocca, passando ad un repertorio più moderno che abbraccia un intero secolo di tradizione musicale europea, latinoamericana e non solo.
4 fiati tra cui una studentessa con una mobilità Erasmus per studio alle spalle. Simona Castria, sassofonista, entusiasta dello sguardo curioso e internazionale lanciato a Bruxelles, ha imparato tanto e non smentisce future incursioni nel continente nel prossimo futuro!
L’esperienza Erasmus è stata un’importantissima opportunità di scambio e crescita non solo a livello professionale ma anche e soprattutto a livello formativo. Entrata in contatto con un ambiente estremamente internazionale com’è quello di Bruxelles, Simona si è confrontata subito non con una sola cultura differente, ma con molteplici allo stesso tempo; si è ritrovata in un ambiente di studio insieme a Spagnoli, Brasiliani, Polacchi, Russi, Francesi, Scandinavi, Giapponesi, Cinesi, Danesi, Tedeschi, Turchi oltre che naturalmente Belgi, e tutta questa mescolanza di popoli e culture si è rivelata un mix vincente per la creazione di forti amicizie, di validi progetti artistici e di un’apertura mentale che diversamente non si potrebbe ottenere. Inoltre anche dal punto di vista formativo, Simona è venuta a conoscenza di un diverso metodo d’insegnamento, di uno stile e una scuola di pensiero differente da quella cui era abituata in Italia, conferendole così ancora un altro livello di consapevolezza e maturità musicale.
“La circolazione delle idee di cui tanto si parla è quanto di più fondamentale un essere umano necessiti per lo sviluppo della propria persona e del proprio pensiero; ciò è tanto più valido per l’arte e la musica in particolare, che ha bisogno di contaminazione per rigenerarsi sempre nuova e attuale”
Ma vogliamo raccontare anche della collega Antonella Vrucinic perché è un altro bell’esempio di coraggio, sempre tinto di rosa. Antonella è una sassofonista che ha deciso di venire a svolgere il triennio del Conservatorio in Italia, a Milano. Non ha contributi comunitari perché si è “mossa” in autonomia ma testimonia comunque quella voglia di Europa, di essere tanti e uno, di guardare fuori per apprendere, di regalarsi una chance in più che è insita nello spirito Erasmus+.
Un sentito grazie a tutti i 4 studenti musicisti per le belle note sparse nell’aria di P.za Santa Maria Novella che hanno incantato i molti passanti e che, com’è proprio dello spirito della musica, si sommavano ai tanti messaggi lanciati dal palco di integrazione, competenze, crescita, voglia d’Europa!
Per maggiori informazioni:
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