Parte da Firenze FRIENDESK, un partenariato per l’innovazione dedicato all’educazione della prima infanzia

Elena Maddalena Scuola

Un progetto Erasmus per aprire le porte dell’Europa all’infanzia. Parte da Firenze “FRIENDESK – Foster Reception for Inclusive Educational Needs: Development of  Educational Support for Kids”, il progetto dell’Azione chiave 2, settore Scuola, che vede impegnati la FismFederazione Italiana Scuole Materne della Regione Toscana, come capofila, e altri sette partner comunitari, fra cui l’Università di Firenze, e che pone al centro della propria azione i bambini.

Il progetto “FRIENDESK”, presentato in conferenza stampa a Firenze, ha infatti l’obiettivo di ridurre l’esclusione sociale che colpisce la prima infanzia, quei bambini da 0 a 6 anni che vivono in contesti emarginati, attraverso l’implementazione di un innovativo modello ECEC (Early Childhood Education and Care).

Combattere, quindi, la “povertà educativa”, un fenomeno che può discendere da molteplici situazioni, legate principalmente al contesto familiare, con il rischio di processi di ereditarietà, a background migratori o a difficoltà economiche del nucleo familiare, intervenendo su queste fragilità per garantire una possibilità di  sviluppo adeguato a bambini e bambine degli asili nido e delle scuole dell’infanzia coinvolte e un supporto adeguato alla comunità educante nel rispondere a queste difficoltà.

L’obiettivo primario è quello di creare e testare un sistema integrato, in cui gli insegnanti e gli esperti coinvolti nei sistemi ECEC possano lavorare insieme, per fornire alle famiglie dei bambini un servizio integrato ed inclusivo.

PARTNERSHIP EUROPEA

Il progetto europeo “FRIENDESK – Foster Reception for Inclusive Educational Needs: Development of Educational Support for Kids” è un partenariato strategico, approvato sul Bando Erasmus+ 2019 con il punteggio di 93/100. Il progetto riunisce 8 organizzazioni partner con una lunga esperienza nel campo sociale, dell’inclusione ed educazione dei bambini, che sono:

Capofila

Partner europei:

IL PROGETTO

Il progetto coinvolgerà circa 430 bambini e bambine di 5 asili nido e altrettante scuole dell’infanzia paritarie toscane, raggiungendo complessivamente 400 famiglie, oltre a dirigenti, coordinatori e insegnanti degli istituti intere4ssati.

L’obiettivo, come si è precedentemente accennato, è quello di creare e testare un sistema integrato in cui gli insegnanti e gli esperti coinvolti nei sistemi ECEC possono lavorare insieme per fornire alle famiglie dei bambini un servizio integrato ed inclusivo.

Per trovare risposte ai loro specifici bisogni, i bambini con le loro famiglie potranno usufruire di una serie di servizi integrati, riuniti nell’ambito di uno “Sportello Famiglie”, secondo il modello hub&spokes (letteralmente “mozzi e raggi”, con un sistema che collega un hub centrale a più centri periferici diffusi sul territorio, ottimizzando le risposte), sviluppato dall’Università di Firenze.

In linea con i bisogni individuati, i servizi saranno: consulenza, orientamento, accoglienza, mediazione linguistica, consulenza psicologica, confronto con il personale docente.

Il progetto avrà la durata di 30 mesi, da settembre 2019 a febbraio 2022, e gli obiettivi sono:

  1. un’analisi di contesto e benchmarking, focalizzato sulle migliori pratiche nei paesi europei partner sui principali motivi di esclusione sociale che colpiscono le famiglie con bambini di età compresa tra 0 e 6 anni;
  2. un’attività transnazionale per insegnanti ed esperti che lavorano nell’ambito dei sistemi ECEC;
  3. un periodo di sperimentazione del Modello Friendesk, consistente in spazi fisici ospitati da scuole e finalizzato a fornire ai genitori un supporto costante e un servizio di orientamento, in collegamento con i vari servizi del territorio.
  4. una piattaforma Web integrata, utile per fornire contenuti di formazione agli esperti ECEC.

Il progetto cercherà di coinvolgere le autorità pubbliche, al fine di creare linee guida che migliorino il modo in cui affrontare la povertà infantile e l’esclusione sociale, attraverso misure come il sostegno alle famiglie, l’assistenza all’infanzia, la promozione di sistemi educativi per l’infanzia di qualità.