Pensare, comunicare e agire nel rispetto dell’ambiente e delle generazioni future

Alessandra Ceccherelli -, Educazione adulti, Epale

Educare significa creare consapevolezza e conoscenza. L’educazione ambientale promuove conoscenze che devono trasformarsi in azioni e stili di vita, sia a livello individuale che sociale. L’educazione ambientale è parte dell’educazione alla sostenibilità che oltre l’ambiente riguarda anche l’economia e la società.

IMG_3533Durante il seminario Educazione degli adulti e tutela dell’ambiente: le opportunità della community EPALE, tenutosi in Trentino (San Michele All’Adige e Fondo) il 27 e 28 settembre 2016 si è discusso sia da un punto di vista tecnico, con gli esperti della Fondazione Edmund Mach (FEM), che pratico, con le esperienze in corso nella comunità Val di Non, di come intraprendere scelte che tengano conto del futuro a lungo termine dell’ambiente e della società. Un processo che dura per tutta la vita e che, come sottolineato da Paolo Tamburini, Dirigente Regione Emilia-Romagna, non si limita all’apprendimento formale, ma si estende anche a quello non formale e informale, attraverso l’attività dei centri di educazione alla sostenibilità, le fattorie didattiche, i musei, l’informazione veicolata dai social network.
Michele Pontalti, Dirigente del Centro di trasferimento tecnologico della Fondazione Mach, ha introdotto la prima giornata di lavori sottolineando l’impegno della Fondazione verso l’educazione e la formazione degli adulti e come questo impegno si concretizzi attraverso corsi di formazione e tirocini sulle nuove tecnologie provenienti dalla ricerca. La convivenza della formazione con la ricerca e il trasferimento tecnologico consente un costante arricchimento formativo.
La comunità trentina è attiva e sensibile nei confronti dell’ambiente, una regione che funge sicuramente da modello di green economy diffusa e consolidata nel territorio. Raffaella Canepel dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente di Trento (APPA) ha illustrato la questione ambientale in Trentino con specifica attenzione alle azioni svolte dall’APPA quali monitoraggio, analisi di laboratorio, consulenza tecnico scientifica, informazione e formazione per i cittadini.

L’educazione ambientale oggi non si limita alla conoscenza dell’ambiente, ma acquista una dimensione sociale, una rete di relazioni e di stili di vita nel rispetto dell’equità, l’economia e l’ecologi29393144013_4db11271a0_ma di tutte le comunità. Quando si parla di ambiente si parla inoltre di agricoltura, fonte di ricchezza e mantenimento del territorio. Spesso legata ad una visione romantica, l’agricoltura richiede invece – sottolinea Maria B. Venturelli, ricercatrice FEM, uno studio complesso, competenze scientifiche, attività di ricerca e innovazione.

L’agronomo professionista conosce le esigenze del territorio, ne comprende le criticità, studia le soluzioni per mantenere un’elevata qualità produttiva della superficie agraria nel rispetto dell’ambiente. Un bagaglio culturale che non va perso e che è strettamente legato al singolo territorio. Motivo per cui Venturelli individua nel fenomeno del land grabbing, ovvero l’acquisto di grandi estensioni agrarie da parte di grandi compagnie, governi stranieri o singoli latifondisti, un rischio per gli agricoltori locali che perdono il controllo del loro territorio.  Nemmeno l’Europa è immune dal fenomeno: il 3% dei proprietari di terreni agricoli infatti detiene il 50% di tutte le superfici agrarie.

I tecnologi e i tecnici della Fondazione difendono, sviluppano e promuovono il territorio di appartenenza. Svolgono attività di servizio e consulenza alle imprese e alle aziende agricole trentine.

L’intervento sulle biomasse della ricercatrice FEM Silvia Silvestri conclude la prima giornata del seminario. Le biomasse sono una risorsa rinnovabile largamente sottoutilizzata. Un loro migliore utilizzo offre una fonte economica alternativa e la possibilità di sostituire i combustibili fossili (gasolio, metano) con biocombustibili derivanti da scarti agricoli per produrre energia elettrica, termica e biocarburanti. Offre quindi la possibilità concreta di dare soluzione a varie problematiche ambientali connesse al trattamento e allo smaltimento di alcune tipologie di scarti.
La giornata si conclude con la visita alla cantina della Fondazione Mach e il trasferimento nella cittadina di Fondo, dove si è svolta la seconda giornata di seminario dedicata alle azioni in atto nella comunità di Val di Non e le visite guidate alla Centrale di teleriscaldamento e alla isola ecologica di Fondo, introdotte dalle presentazioni di Gianluca Barbacovi, assessore all’ambiente, Silvano Dominici, Presidente della Comunità Val di Non, e Luigi Sartori, Presidente Bioenergy.

Oltre alle buone pratiche in corso in Val di Non, è stato presentato un esempio di turismo sostenibile da Remo Bonadinam, dell’Associazione Anaune amici del cammino di Santiago, un gruppo di persone di diversa provenienti da varie zone d’Italia, sensibili alIMG_3441la cultura del camminare ed alla riscoperta della storia, dell’arte e delle tradizioni del nostro territorio.

L’intervento di Paolo Tamburini, Dirigente Regione Emilia-Romagna e membro del comitato scientifico DESS Unesco ha illustrato le politiche di sviluppo sostenibile definite dalle Nazioni Unite, dall’Unione europea, e via via declinate dagli stati nazionali e dalle regioni. La loro efficacia è garantita in primo luogo dall’attuazione di processi di accompagnamento con gli strumenti educativi, comunicativi e partecipativi. Per questo è nata l’educazione alla sostenibilità anche in Italia, che si concretizza in progetti nelle scuole e nei centri di educazione ambientale e alla sostenibilità.

Tamburini ha quindi portato l’esempio delle iniziative intraprese dalla regione Emilia Romagna sottolineando un aspetto fondamentale dell’educazione, ovvero la comunicazione e il coinvolgimento attivo del cittadino. Il Portale per l’educazione alla sostenibilità della Regione Emilia Romagna ne è un esempio. (Nell’immagine qui sotto alcune immagine della campagna di sensibilizzazione realizzata per il progetto “Consumabile”)

Consumabile-RIT

Pensare, realizzare, diffondere segni e messaggi capaci di dialogare con le persone che hanno maturato una cultura della sostenibilità e che sono propense ad adottare nuovi comportamenti e stili di vita.

Le idee, il linguaggio, la grafica tutto concorre a fare in modo che il cittadino sia attivo e consapevole di poter partecipare ai grandi problemi anche attraverso le scelte della vita quotidiana.

LA PIATTAFORMA EPALE
La piattaforma elettronica EPALE dedicata all’apprendimento degli adulti, introdotta da Daniela Ermini e presentata da Martina Blasi di Indire-Unità EPALE che gestisce il progetto per l’Italia, svolge un ruolo importante nella messa in rete di tutte le realtà interessate.

La piattaforma è un punto di riferimento sul quale reperire gli studi più attuali, i dati e le informazioni utili nel settore dell’educazione degli adulti. È inoltre luogo di incontro, scambio di opinioni e idee per creare nuove opportunità di interazione con i singoli e le organizzazioni e dare vita a futuri progetti di partenariato.

Durante il seminario EPALE in Trentino partecipanti da diverse regioni di Italia, uniti dall’interesse comune per l’ambiente e la sostenibilità, hanno avuto modo di conoscersi e, come confermano i questionari di gradimento, piantare semi per futuri progetti di collaborazione.

 

di Martina Blasi, Unità EPALE Italia

 

Tutte le slide degli interventi sono online, clicca qui

Guarda le foto del seminario nell’album FlickR di EPALE Italia