Buone pratiche
Formazione

ECHOS in Europe: valutare le competenze dei giovani nel catering e nella ricezione con ECVET

ECHOS in Europe, coordinata dall’IPSAR Luigi CARNACINA di Bardolino è una Buona prassi di mobilità transnazionale VET finanziata in Erasmus+ nel 2014

 Il progetto

ECHOS in Europe, coordinato dall’IPSAR Carnacina, ha visto il coinvolgimento di 10 partner ospitanti nel settore del catering e della ricezione tedeschi, del Regno Unito, finlandesi, belgi, francesi, svedesi, norvegesi, lettoni ed islandesi.

Il progetto ha previsto 22 settimane di stage nei 9 paesi ospitanti dell’UE per 50 giovani neo diplomati nel campo dell’ospitalità e del catering, non ancora occupati, allo scopo di potenziare le loro competenze in vista di una migliore occupabilità.

ECHOS ha contribuito a soddisfare le esigenze del settore alberghiero locale e internazionale, che ha la necessità di impiegare personale più qualificato e in grado di far fronte alle nuove sfide organizzative: al fine di raggiungere questo obiettivo, la conoscenza tradizionale deve essere integrata con competenze tecniche innovative associate ai nuovi profili professionali del settore cibo e bevande, quali: chef cibo/vino, cuoco dietista e barista cibo/vino.

Lo svolgimento

La preparazione dei partecipanti è stato uno dei punti di forza del progetto e di fondamentale importanza per il buon funzionamento del successivo inserimento lavorativo dei giovani nel settore. La preparazione si è svolta in 2 fasi, in Italia e all’estero, e ha compreso: la preparazione pedagogica e culturale, un programma sociale, laboratori pratici, corsi intensivi di lingua inglese, prima lingua di comunicazione, e nelle altre 8 lingue locali. Sono state anche fatte oggetto di approfondimento tematiche principali oggetto del tirocinio vero e proprio: ad esempio la salute e la consapevolezza della nutrizione.

I partecipanti hanno trascorso all’estero il secondo periodo di preparazione di 4 settimane presso gli istituti ospitanti, suddivisi in gruppi multietnici. Successivamente sono stati collocati in imprese prescelte dell’industria della ricezione e ristorazione. I tutor della scuola insieme a mentori industriali hanno garantito che il programma di lavoro venisse effettuato correttamente e che fossero raggiunti tutti i Learning Outcomes previsti. La valutazione e la certificazione delle competenze hanno rivestito una centrale importanza e sono stati gestiti utilizzando il sistema ECVET.

Le ricadute

Il progetto si è sviluppato all’interno del Consorzio di ospitalità e sistemazioni scuole d’Europa, rete transnazionale, che opera da oltre 20 anni e vede ad oggi coinvolte 16 istituzioni partner del progetto. L’esperienza di mobilità è stata sostenuta da una serie di validi partner locali e ha rappresentato il naturale sviluppo di tanti progetti di mobilità effettuati con successo a partire dal 2004. Attualmente, dunque, il progetto ha contato contare su un partenariato transnazionale e nazionale solido, al stesso tempo ampio, diversificato e competente, che ha concretamente contribuito al successo dell’attuale progetto.

Altro elemento significativo è rappresentato dal fatto che il coordinatore comprende la mobilità transnazionale come attività standard all’interno del proprio progetto educativo e di formazione.

In vista della creazione di nuove opportunità di carriera, i punti di forza del progetto sono stati: la collaborazione tra le scuole e le piccole e medie imprese, le strutture di accoglienza e gli hotel/ristoranti, così come l’ampio partenariato locale, compresi gli enti pubblici locali (Comuni-Provincie), la Camera di Verona di commercio, associazioni, industrie e sindacati.
A loro è stato richiesto il supporto sulla base delle loro specifiche competenze, rispettivamente nella pianificazione, selezione, preparazione e disseminazione delle attività del progetto..