La mobilità Erasmus per docenti fa bene anche agli studenti

 

La professoressa Concetta Maria Messina, docente in Biochimica e Produzioni ittiche all’Università degli Studi di Palermo, partecipa alla mobilità internazionale Erasmus Mobility for Teaching. In questo tempo ha consolidato il rapporto con i partner dell’Università di Murcia. Ha stretto collaborazioni strutturate con il corrispettivo gruppo di ricerca e insieme hanno raggiunto risultati importanti: almeno 4 pubblicazioni realizzate e altre in corso. Messina inoltre è stata convocata a Murcia come membro esterno all’esame finale di dottorato e, quest’anno, ha assunto con una borsa di studio di ricerca, un dottore di ricerca del gruppo spagnolo, a Palermo per due anni.

L’abbiamo intervistata.

 

Professoressa Messina, lei lavora presso il D.to di Scienze della Terra e del Mare all’Università di Palermo. Quali canali usa il suo ateneo per la diffusione del bando Erasmus per la mobilità internazionale dei docenti e perché decise di candidarsi?

R. L’Ateneo contatta direttamente i ricercatori e i docenti attraverso la propria mailing list, pubblica i bandi in una sezione del portale dedicata alla mobilità internazionale e il mio dipartimento provvede ulteriormente ad informare anche con delle riunioni ad-hoc

Lei vanta una lunga collaborazione con Murcia: criticità e vantaggi

R. Posso parlare solo di vantaggi, dal punto di vista professionale e umano, è un percorso che arricchisce sotto tutti i punti di vista. Le criticità sono solamente dal punto di vista dell’organizzazione della missione, poiché la mia destinazione non può essere raggiunta con un volo diretto. Questo implica problemi di organizzazione, in quanto la migliore soluzione che consente di raggiungere in giornata la destinazione (condizione imprescindibile per il riconoscimento della spesa), è sempre la più costosa e il budget messo a disposizione per il viaggio è limitato.

Come valuta le procedure per partecipare e realizzare azioni di mobilità Erasmus del personale?

R. Sarebbero necessari alcuni aggiustamenti che consentissero al docente di organizzare la missione all’estero con più serenità: l’arco temporale entro cui espletare la missione e il budget messo a disposizione sono due limiti

Le competenze linguistiche: quanto contano in fase di accordo, di primo confronto con la controparte e quanto vengono sviluppate durante.

R. in fase di accordo si comunica esclusivamente in inglese; durante la mobilità si ha la possibilità di migliorare la consocenza della lingua del paese di destinazione. Io adesso ho una discreta conoscenza dello spagnolo

 

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Gli studenti con i quali lavora a che livello di studi afferiscono? Come impronta il suo lavoro presso l’istituto ospite (lezioni frontali, seminari…)? Qual è il feedback che riceve dagli studenti con cui lavora in Spagna? Come differisce il lavoro da quanto svolge in Italia e quanto le serve l’esperienza internazionale per trasferire input diversi ai suoi studenti italiani?

R. Gli studenti che incontro in Spagna sono dottorandi; ogni anno svolgo seminari in cui porto esempi di esperienze nuove di ricerca che ricadono nei loro ambiti di studio, per questo motivo ricevo tantissimi feedback. Spesso a questa fase seguono scambi di email e proposte di analisi in collaborazione.

La mobilità Erasmus dedicata allo staff e ai docenti accademici sostiene l’acquisizione di nuove competenze pedagogiche. Questo obiettivo comunitario recepisce le raccomandazioni presenti nella nuova Agenda di modernizzazione dell’istruzione superiore. Cosa ne pensa?

R. Penso che sicuramente la mobilità tra staff di docenti stia realmente contribuendo a raggiungere alcuni obiettivi previsti dall’Agenda: lo scambio delle conoscenze, in un ambiente multietnico e multiculturale armonizza e arricchisce, favorisce la crescita e la modernizzazione, superando alcuni ostacoli di natura sociale-politica

Quanto contribuisce la mobilità dei docenti nella costruzione di un sistema universitario internazionale, che comprende (e incentiva) la mobilità Erasmus degli studenti?

R. Ritengo che il contributo sia molto significativo

Nell’ultima Call relativa all’International Credit Mobility Erasmus, l’Università degli Studi di Palermo ha ottenuto finanziamenti per flussi con El Salvador, Tunisia e Vietnam. Come valuta l’apertura del Programma Erasmus al resto del mondo?

R. Positivamente, così come l’apertura ad altri in precedenza

Gli ultimi dati disponibili sulla mobilità Erasmus relativi al personale docente (2016) riferiscono di un leggero calo di partecipazione sia in entrata che in uscita. Aumenta invece la mobilità del personale amministrativo. Lei come legge questi dati? Qual è la situazione presso l’Università di Palermo?

R. Non saprei rispondere con precisione

Il suo ateneo, o Dipartimento, organizza giornate di valorizzazione della sua esperienza o di quella di suoi colleghi? Vengono trasferite le competenze acquisite?

R. Gli incontri vengono promossi solamente in fase di emanazione della call, sarebbe utile anche un momento di resoconto dell’attività svolta per condividere l’esperienza con i colleghi

Il suo ateneo adotta forme di riconoscimento dell’attività svolta attraverso la partecipazione alla mobilità internazionale Erasmus?

R. Al momento no

 

Alessia Ricci
Ufficio Comunicazione
Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire