Uno studio condotto dall’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire ha raccolto i numeri relativi alle domande degli studenti universitari presentate negli Istituti di Istruzione Superiore del Lazio.
Ne emerge che, nonostante il lockdown dovuto alla pandemia da Covid-19, il Programma europeo non si ferma, anzi, cresce il numero degli aspiranti Erasmus per il prossimo anno accademico.
Per l’anno accademico 2020/2021, i 26 istituti di istruzione Superiore laziali hanno ricevuto nel complesso 8.235 domande di mobilità Erasmus per studio. In questo quadro emerge il +69,3% della Lumsa di Roma con ben 325 domande da parte degli studenti.
Abbiamo intervistato la dr.ssa Pasqua Tamponi, responsabile dell’ufficio relazioni internazionali, affinché ci commentasse con soddisfazione questo risultato.
La chiaccherata è arricchita da un commento di Francesco Alimena, 23 anni, studente al 1° anno del Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali. Francesco è un experienced Erasmus, partito già 4 volte in mobilità internazionale e ora, di nuovo, per Dresda, in Germania. Neanche per lui il Covid è stato di ostacolo, tutt’altro come potrete leggere!
D: L’Università LUMSA di Roma, registra un +69,3 % di domande rispetto al 2019 per la mobilità Erasmus passando da 192 a 325 candidature dei suoi studenti. Una bella soddisfazione che può risultare dall’attenzione posta nel lavoro svolto, dalla definizione di politiche di internazionalizzazione chiare o da una capillare campagna di informazione e valorizzazone del’esperienza di mobilità internazionale Erasmus. L’ateneo a cosa attribuisce questa crescita nei numeri?
R: Quel circa 70% in più ci ha sorpresi tutti, anche se è il risultato di un grande lavoro intrapreso da parte di tutti, personale tecnico amministrativo e personale docente, frutto di una strategia improntata all’incremento della mobilità dei nostri studenti, da anni troppo bassa rispetto alla mobilità in entrata e sostenuta dal Prorettore Prof. Gennaro Iasevoli, attraverso l’ampliamento degli accordi, l’organizzazione di giornate informative mirate, il coinvolgimento degli studenti tornati dall’esperienza Erasmus, l’aiuto dei coordinatori Erasmus, ecc.
Questo anno abbiamo deciso di anticipare alla fine di novembre 2019 il bando Erasmus conclusosi a fine febbraio 2020 ed abbiamo notato che per i nostri studenti è il periodo migliore, sono più interessati e più motivati. Finalmente i nostri studenti mettono da parte le paure e si mettono in gioco, credono nel futuro e in una istruzione più europea.
D: Il Covid-19 ha rappresentato sicuramente un freno a tante attività, anche di internazionalizzazione. D’altra parte è stata un’occasione di rilancio e di rinnovamento di molte modalità operative. Tutto ciò ha giovato alle relazioni con i vostri partner all’estero e come?
R: Sembra strano ma i rapporti con molti dei nostri partner nel periodo di COVID 19 si è intensificato. Molti dei nostri studenti partiti al primo semestre si trovavano ancora all’estero e organizzare il loro rientro non è stato facile, ma con l’aiuto dei partner e del Ministero degli Esteri sono tutti rientrati. Anche gli incoming che si trovavano alla Lumsa hanno avuto molte difficoltà per il rientro ma coloro i quali avevano una mobilità annuale hanno deciso di rimanere a Roma e continuare la didattica online. Possiamo inoltre anticipare che per il prossimo anno non ci sono state molte rinunce da parte degli incoming, aiutati dal fatto che possono usufruire delle attività in modalità blended. Anche da parte dei nostri studenti outgoing, ad oggi non si prevedono molte rinunce, hanno solo rinviato la mobilità al secondo semestre. Crediamo che l’esperienza Covid 19 abbia motivato ancor più i nostri studenti e non abbia spento il loro entusiasmo. Speriamo che questo valga anche per il futuro, puntiamo sul fatto che tutti gli studenti, durante il loro percorso universitario, debbano fare almeno una volta un’esperienza internazionale in particolar modo un’esperienza Erasmus, investendo sul loro futuro.
D: L’ateneo ha articolato una riflessione sulla propria strategia di internazionalizzazione in questo periodo? Ci sono state rivisitazioni importanti e in che direzione? Il Programma Erasmus come si inserisce in questo quadro rinnovato?
R: La Lumsa mette l’Erasmus al primo posto nella propria strategia di internazionalizzazione e nel suo piano triennale ha programmato che attraverso l’Erasmus e grazie a tutte le attività di relazioni internazionali vuole fare in modo che un piccolo/medio ateneo diventi un Ateneo sempre più internazionale, attrattivo per studenti e docenti con offerte didattiche sempre più europee e internazionali. L’esperienza Erasmus dei propri studenti rimane un obiettivo fondamentale e per questo l’ateneo ha messo in campo diverse strategie e molte risorse economiche proprie per incentivare la mobilità e far sì che questa opportunità sia colta da un numero sempre maggiore di studenti per un futuro migliore e una maggiore spendibilità della loro laurea.
Francesco Alimena, classe 1997, studente beneficiario Erasmus. Francesco al 1° anno del Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali (International Relations in the Digital era) Francesco ha già fatto esperienze Erasmus in altro Ateneo.
“Sono stato selezionato per un programma di mobilità internazionale a Dresda in Germania. Ho inviato la mia candidatura per il programma Erasmus+ a inizio gennaio, ma ho avuto poi la conferma di essere stato selezionato a fine febbraio, proprio agli inizi della Pandemia di Coronavirus. Paura di partire? Assolutamente no. Tra le tante nozioni che ho acquisito durante le mie recenti “Erasmus experiences” è che le occasioni vanno colte al momento giusto e devono essere utilizzate nel modo più proficuo possibile. Sin dal primo anno della triennale, sono rimasto attratto dall’ambito internazionale. Questo mi ha consentito non solo di scegliere il mio nuovo percorso di studi “Relazioni Internazionali” presso l’Università LUMSA di Roma, ma anche di prendere parte a diverse mobilità Erasmus+, ben quattro per l’esattezza. Parliamo di un grande programma di crescita personale che consente ad ogni studente di studiare all’estero per un periodo che va dai 3 ai 12 mesi. Durante questo periodo, ogni studente ha la possibilità non solo di arricchire il proprio CV con un’esperienza all’estero, ma riceve anche la possibilità di mettersi in gioco in un ambiente internazionale, in cui dovrà relazionarsi costantemente con persone di cultura, tradizione, usanze e stili di vita completamente differenti dalla propria. Consiglio vivamente alle generazioni del futuro di prendere parte a questo incredibile programma. Sono pienamente d’accordo con l’affermazione di Umberto Eco “[L’Erasmus] dovrebbe essere obbligatorio, e non solo per gli studenti: anche per i taxisti, gli idraulici, i lavoratori. Passare un periodo nei paesi dell’Unione Europea, per integrarsi”.”
La Rassegna Stampa dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire che raccoglie le uscite media sui dati del Lazio:
Alessia Ricci
Ufficio comunicazione
Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire