La Commissione Europea ha presentato oggi, in conferenza stampa, i risultati di un’analisi svolta su base Regionale dell’impatto del Programma Erasmus: l’Erasmus Impact Study Regional Analysis.
La presentazione dello Studio è stata accompagnata dagli ultimi dati comunitari disponibili sulla mobilità internazionale del Programma nell’a.a. 2013/2014, ultimo anno di LLP – Lifelong Learning Programma 2007-2014.
L’Erasmus Impact Study Regional Analysis fa seguito allo Studio del 2014 volendo far emergere, questa volta, i trend nelle 4 macro Regioni europee, aggregate dalla Commissione in Nord, Sud, Est e Ovest anche per via di comuni comportamenti nei campioni analizzati.
Lo studio è forte di 71.368 risposte raccolte online in 2 anni di lavoro tra:
- Studenti con background Erasmus e non
- Ex Studenti con background Erasmus e non
- Staff accademico con background Erasmus e non
- Istituti di Istruzione Superiore
- Imprese
Vediamo nel dettaglio cosa ci hanno comunicato queste 5 categorie, potendo anticipare che l’indagine racconta un’Italia con forti impennate e grande entusiasmo.
Occupabilità e Sviluppo Professionale:
Si dimezza il tempo di disoccupazione per gli ex-studenti Erasmus e, in Est Europa, lo scarto raggiunge l’83%. Il dato trova conferma anche a 10 anni dal periodo di mobilità e in particolare in Sud Europa dove il vantaggio degli ex-Erasmus sui colleghi non mobili è del 56%.
La valorizzazione dell’esperienza a distanza di 10 anni si legge anche nel numero di ruoli manageriali ricoperti con un picco del 70% in Est Europa dove traina l’Ungheria con 9 su 10 manager alumni Erasmus.
Lungimirante è il 50% degli imprenditori bulgari che offre maggiori retribuzioni alle risorse con un background internazionale.
In generale il dato trasversale circa il traineeship Erasmus assicura un’opportunità di carriera a un 1/3 dei borsisti e cresce a 2/3 se si guarda alla regione Sud. Spicca l’Italia con il 51% dei tirocinanti cui viene offerto un contratto stabile nell’azienda ospitante.
Un’esperienza di traineeship rafforza anche lo spirito imprenditoriale dei giovani: la tendenza emerge forte in Est Europa dove il 38% delle strat-up sono “figlie” di ex Erasmus. Nella regione Sud 1 Alumno su 10 ha creato un’impresa.
Resta nel sangue la mobilità internazionale Erasmus consentendo a un 40% di cambiare Paese dopo la laurea e a un 93% di valutarne l’opportunità. La flessibilità raddoppia anche nel valutare positivamente un cambio nel datore di lavoro. La regione Sud alza la media di questi dati.
Crescita delle Competenze
Il 93% degli imprenditori europei conferma l’importanza strategica delle esperienze trasversali acquisite dalle risorse che vantano una mobilità internazionale nel proprio background. Il dato cresce al 98% se si guarda al solo Nord Europa.
I 6 fattori Memo© (Monitoring Exchange Mobility Outcomes) che lo studio evidenzia come particolarmente rilevanti per il mercato del lavoro sono i seguenti: Confidence • Tolerance • Vigour (problem-solving) • Curiosity • Serenity • Decisiveness
Networking e vita privata
L’affezione e l’attenzione all’Europa cresce inevitabilmente dopo una esperienza Erasmus rafforzando il sentimento di cittadinanza fino a un 87% tra i nostri ragazzi italiani contro una media Eu dell’80.
Da tempo l’illustre semiologo Umberto Eco parla di “Generazione Erasmus” riferendosi a tutti quei bilingue o trilingue figli di innamorati in mobilità internazionale. Lo studio conferma l’impatto sulla vita privata intercettando un 32% di ex studenti Erasmus con partner di altra nazionalità. Il dato sale al 37% se si guarda alla Regione Sud.
Per approfondire:
- Press Release comunitario
- Erasmus Impact Study Regional Analysis
- EIS in a nutshell
- EIS summary
- Dati comunitari sull’impatto del Programma Erasmus
- Erasmus Impact Study 2014
di Alessia Ricci
Unità Comunicazione
Agenzia Nazionale Erasmus+ INDIRE